Saturday, December 29, 2007

Per alzare il dito medio contro ogni Mafia

In questi giorni Mtv ha fatto una no-stop contro la mafia, per alzare il dito medio contro ogni mafia.

Eccone un resoconto. Vi invito a scaricare anche il podcast della puntata Pugni in tasca (qui).

Roma, 21 dic. (Apcom) - Prosegue lo speciale contro la mafia di 'Trl - Total Request Live'. Il programma di Mtv Italia, abitualmente in diretta da Piazza Duomo a Milano, si è trasferito, per l'occasione, in Piazza Falcone e Borsellino a Corleone, luogo storicamente simbolo della criminalità organizzata. La puntata è stata aperta dalla diretta telefonica del rapper Fabri Fibra: "Non sono potuto arrivare oggi come annunciato per problemi di caos nei cieli - ha dichiarato - ma vi prometto che saró a Corleone con voi domani perchè‚ ci tengo davvero e non posso mancare ad un appuntamento cosí importante di cui tutti stanno parlando. Tutta l'Italia sta sostenendo questa iniziativa di Mtv e anch'io vi dico bravi, perch‚ liberare le città colpite dalla mafia significa fare bene non solo a quelle città e al sud, ma a tutta l'Italia".
L'altro ospite della puntata è stato Mario Adinolfi, il giornalista e politico conduttore di `Pugni In Tasca', il talk show in onda stasera alle 21.00 su Mtv dedicato in questa prima puntata alla Mafia, con ospite in studio il giudice Raffele Cantone che ha presentato sul palco di TRL Gaetano Montinaro, ossia il figlio del capo della scorta di Falcone. "Bisogna non andare via dalla Sicilia ma tornare e restare. La mia famiglia, io, mia madre, lo facciamo ogni giorno, andando nelle scuole, togliendo la 'roba' alla mafia e - sottolinea Montanaro - cercando di far capire che è meglio combattere che subire.Bisogna far cambiare la testa alla gente e soprattutto ai giovani". Un invito subito raccolto da Adinolfi che, senza esitazione, ha intonato un `vaffa' alla mafia, raccolto dal pubblico con cori e applausi.



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Friday, December 28, 2007

Cartoline anche alle scuole

Leggo con piacere sul giornale che Follonica e Scarlino stanno collaborando per rilanciare le presenza in bassa stagione tramite una cartolina che presenterà, oltre alle immagini dei luoghi, gli eventi della zona dal 01 Gennaio al 31 Maggio. Queste cartoline saranno finalizzate, in particolare, ad una mailing list che coinvolge, come spiega l'articolo, 200 operatori turistici del Nord-Italia.

L'idea mi sembra molto proficua e per questo spendo qualche parola per esporre un contributo personale.
Primo, si deve lavorare, come presumo si stia già facendo, per coinvolgere anche gli altri Comuni delle Colline Metallifere e, quindi, offire un ventaglio di eventi e luoghi più appetibile.
Secondo, nella mailing list possono essere inserite anche le Scuole superiori, che proprio nei periodi di bassa stagione organizzano le gite scolastiche.
Terzo, si devono indicare nella cartolina pacchetti con attività (come visite ai musei e gite organizzate) e strutture ricettizie già preconfezionate e convenzionate.
Quarto, sarebbe importante costituire un unico ufficio dotato di un prorio sito internet a cui il turista possa rivolgersi per avere tutte le informazioni necessarie sulla zona che comprende Follonica e Scarlino.


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Thursday, December 27, 2007

Sunday, December 23, 2007

L'operazone libertaggio: Saccà chiama Silvio


Data: 21/06/2007 Ora: 18:40:09 Durata: 0:07:17

Per l'audio clicca qui, il testo è di seguito.
S: Saccà
P: Presidente Berlusconi


S: Presidente! Buonasera ..come sta ... Presidente...
P: Si sopravvive...
S: Eh .. vabbè, ma alla grande, voglio dire, anche se tra difficoltà, cioè io ... lei è sempre più amato nel paese ...
P: Politicamente sul piano zero ...
S: Si.
P: ... Socialmente, mi scambiano ... mi hanno scambiato per il papa..
S: Appunto dico, lei è amato proprio nel paese, guardi glielo dico senza nessuna piangeria ...
P: Sono fatto... oggetto di attenzione di cui sono indegno ...
S: Eh .. ma è stupendo, perchè c'era un bisogno ... c'è un vuoto ... che .. che lei copre anche emotivamente ... cioè vuol dire ... per cui la gente .. proprio ... è cosi ... lo registriamo...
P: E' una cosa imbarazzante ..
S: Ma è bellissima, però
P: Vabbè .. allora?
S: Presidente io la disturbo per questo, per una cosa fondamentale, volevo dirle alcune cose della Rai importanti in questo momento, perchè abbiamo faticato tanto per conservare la maggioranza .. eh, la maggioranza cinque è importante anche in questo passaggio, riusciamo a conservarla per un anno dopo la ... ma è strategica questa cosa, ma se la stanno giocando in una maniera .. stupida ... proprio, cioè ... quindi, volevo.. lei già lo sa ... perchè le avevo... volevo darle questo allarme, perchè, allora, se abbiamo la maggioranza in consiglio, e quindi abbiamo una forte importanza, questa maggioranza non la smonta più nessuno ormai dopo la decisione...
P: si, ... non capisco Urbani che fa lo stronzo, no?!
S: Mah! Allora ... Urbani, io non .. non lo so .. penso che in questi giorni sono stati più i nostri alleati ... che hanno un pò .. no! ... lui forse ha fatto un errore su Minoli ...e l'altra volta ... eh .. però sono stati un pò .. AN e anche la Lega, che per un piatto di lenticchie hanno spaccato la maggioranza ... dopo quindici giorni, in cui la maggioranza era uscita saldissima dalle aule giudiziarie, cioè quello che non è riuscito con specie ...
P: Mamma mia, vabbè, adesso io ho dovuto ... interessarmi di questa cosa....
S: Gli è riuscito con Speciale .. gli è riuscito forse con quello della Polizia ...
P: .. adesso li richiamo .. a ..(parola incomprensibile) ...
S: Li richiami lei all'ordine .. Presidente ...
P: Daccordo.
S: .. perchè abbiamo una grande vittoria .. qui in azienda stavamo riprendendo ...anche con Sensi ... Ingiro (fonetico) ..
P: vabbè .. va bè .. adesso vediamo, vediamo un pò. Senti, io ... poi avevo bisogno di vederti ..
S: Si.
P: perchè c'è Bossi che mi sta facendo una testa tanto ..
S: si .. si ..
P: .. con questo cavolo di .. fiction .. di Barbarossa ..
S: Barbarossa è a posto per quello che riguarda .. per quello che riguarda Rai fiction, cioè in qualunque momento ...
P: allora mi fai una cortesia ...
S: si
P: puoi chiamare la loro soldatessa che hanno dentro il consiglio ..
S: si.
P: .. dicendogli testualmente che io t'ho chiamato ...
S: vabbene, vabbene ..
P: ...che tu mi hai dato garanzia che è a posto ..
S: si, si è tutto a posto ..
P: .. chiamala, perchè ieri sera ..
S: la chiamo subito Presidente ...
P: ... a cena con lei e con Bossi, Bossi mi ha detto, ma insomma .. di qui di là ... dice ... Ecco, se tu potevi fare sta roba ...mi faresti una cortesia.
S: allora diciamola tutta ... diciamola tutta Presidente .. cosi lei la sa tutta, intanto il signor regista ha fatto un errore madornale perchè un mese fa ... ha dato .. e loro lo sanno .. ha dato un'intervista alla Padania, dicendo che aveva parlato con Bossi e che era tutto... io, ero riuscito a rimetterla in moto la cosa, che era tutto a posto perchè aveva parlato col Senatur .. bla, bla, bla ... il giorno dopo il corriere scrive ...
P: esiste ... (parola incomprensibile) ...
S: in due pezzi, dicendo, Saccà fa quello che gli chiede la ..(parola incomprensibile) le mando poi gli articoli ... così...
P: chi è il regista?
S: il regista è Martinelli, che è un bravo regista, però è uno stupido,un ingenuo, un cretino proprio...
P: uhm ...
S: un cretino, mi ha messo in una condizione molto difficile, perchè mi ha scritto un articolo sul corrier della sera ... e poi non contento, Grasso sul Magazine del corriere della sera ... scrive il potente Saccà fa quello che gli dice Berlusconi e basta ... ecc. .. che poi, non è vero, lei non mi ha chiesto mai ...
P: allora ascoltami...
S: lei è l'unica persona che non mi ha chiesto mai niente ... vogliodire ...
P: io qualche volta di donne ... e ti chiedo ... perchè ..
S: si, ... ma mai ...
P: ... per sollevare il morale del capo .. (ridendo)
S: eh esatto, voglio dire ... ma, mi ha lasciato una libertà culturale di ... ideale totale .. voglio dire .. totale .. e questo lo sanno tutti, allora perchè, e, malgrado questo, io sono stato chiamato poi dal Presidente, dal Direttore Generale: "Mah! Com'è sta cosa!?" Questa cosa vale perchè, vale perchè Barbarossa è Barbarossa, perchè Legnano è Legnano...
P: certo, certo ..
S: perchè i Comuni a Milano hanno segnato la civiltà dell'occidente .. voglio dire ..
P: daccordo .. vabbene ...
S: Quindi, adesso io la chiamo subito ecc. ... Presidente, poi quando lei ha un attimo di ...
P: la settimana prossima sto a Roma ... vieni a trovarmi quando vuoi ..
S: eh .. vediamo ..
P: ... chiama la Marinella lunedi ...
S: mi metto daccordo con Marinella ...
P: .. lunedi che ci mettiamo daccordo, vabbene. Senti, tu mi puoi fare ricevere due persone ...
S: assolutamente...
P: .. perchè io sono veramente dilaniato dalle richieste di coso ....
S: assolutamente ..
P: con la Elena Russo non c'era più niente da fare? Non c'è modo...?
S: no .. c'è un progetto interessante .. adesso io la chiamo ..
P: gli puoi fare una chiamata? La Elena Russo; e poi la Evelina Manna. Non centro niente io, è una cosa ... diciamo ... di...
S: chi mi dà il numero?
P: Evelina Manna ... io non c'è l'ho ...
S: chiamo ..
P: no, guarda su Internet ..
S: vabbè, la trovo, non è un problema ... me la trovo io ..
P: ti spiego che cos'è questa qui ..
S: ma no, Presidente non mi deve spiegare niente ..
P: no, te lo spiego: io stò cercando di avere ...
S: Presedente, lei è la persona più civile, più corretta..
P: allora ... è questione di .. (parola incomprensibile, le voci si accavallano) ....
S: ma questo nome è un problema mio ...
P: io stò cercando ... di aver la maggioranza in Senato ...
S: capito tutto ...
P: eh .. questa Evelina Manna può essere .. perchè mi è stata richiesta da qualcuno ... con cui sto trattando ...
S: presidente ... a questo proposito, quando ci vediamo, io gli posso dire qualcosa che riguarda la Calabria .. interessante ...
P: molto bene...
S: .. perchè c'è stato un errore, in una prima fase c'è stato un errore per la persona che ha mediato il rappor ... poi glielo dico a voce ...
P: .. che non andava bene?
S: .. non andava bene ..
P: devo farlo io direttamente.
S: esatto, non andava bene per nulla ..
P: va bene ...
S: poi le dico meglio ... Presidente ..
P: va bene, io sto lavorando in operazione libertaggio .. l'ho chiamata così, va bene?
S: va bene ...
P: va bene .. se puoi chiamare questa signora qui ...
S: la chiamo .. e poi quando ...
P: Evelina Manna ...
S: .. ci vediamo le riferisco ..
P: .. e anche Elena Russo ... grazie, ci sentiamo ..
S: vabbene ... allora arrivederla Presidente ...
P: la settimana prossima ci vediamo ...
S: .. oh .. metta le mani però su sta maggioranza ... perchè veramente io ho rischiato tanto per avere la maggioranza in consiglio ....
P: faccio questo .. anche se ...
S: ... e si è sciolta dopo la set ... abbiamo fatto una figura barbina!
P: va bene ...
S: .. ma non per colpa .. mi creda ... di Urbani ....
P: daccordo ...
S: Urbani fa altre cazzate ...
P: Si, si va bene!
S: grazie Presidente ..
P: grazie ciao ... ci vediamo la settimana prossima.



p.s: auguri di buon Natale e Felice anno nuovo!

m

Friday, December 21, 2007

Libertà è forzare un limite

Ecco un post d'antologia: onesto, provocante e caldo; in pieno stile adinolfiano.


Pensavo a Giuliano Ferrara, ieri notte, in macchina. Avevo appena lasciato un torneo di poker a metà da chip leader, avevo appena incontrato il mio amico e bravo ragazzo Giovanni che fa il vicedirettore ad Europa, avevo appena partecipato alla bella festa del gruppo che produce Pugni in Tasca e stavo in macchina per tornare al torneo e vedere se avevo resistito come chip leader abbandonando il tavolo. Era l'una e mezza di notte e pensavo a Giuliano Ferrara e alla sua idea insistita di questi ultimi anni, l'idea che la libertà si realizzi nei suoi limiti.

[...] Pensavo ai nostri blog, alla rete colossale che comprende oggi centotredici milioni di blog nel mondo, ne compaiono ormai quasi duecentomila nuovi al giorno a dieci anni dalla nascita, dalla crasi delle parole "web" e "log", delle definizione che li identifica. Ho pensato che la blogosfera e internet nel suo complesso sono niente altro che l'espressione più alta della libertà in questo inizio di millennio. E non sono nient'altro che un limite forzato. Pensavo questo e volevo telefonare a Ferrara e dirgli: "Libertà non è il limite. Libertà è forzarlo. Prova internet e raccontami".

In questi giorni sto provando molto altro. Il territorio della forzatura del limite lo sto portando dentro ogni angolo della mia vita. Domani va in onda la prima puntata di Pugni in Tasca [...] e senza dubbio un giornalista-conduttore di centoquaranta chili a Mtv è un limite forzato. Prima di andare in onda alle 21 da Roma, nel pomeriggio sarò a Corleone per Trl, con Elena Santarelli e Alessandro Cattelan: andare in piazza lì a dare un segnale concreto contro ogni mafia, contro ogni paura, è un limite forzato.

Rientravo nel circolo di viale Liegi dopo queste brevi considerazioni e pensavo a quanto è stato bello forzare il limite dell'impenetrabilità della politica con l'esperienza delle primarie con Generazione U e andate a vedere quello che combinano i ragazzi che si sono appassionati e continuano la lotta contundente nei loro blog.

Sono tornato al tavolo che erano quasi le due del mattino ed ero ancora chip leader. Sono andato a vedere un all in con in mano un quattro e un sette, praticamente niente. Un sette sul river (ultima carta scoperta dal mazziere) ha mandato a casa il mio rivale che era andato all in con asso e re dello stesso seme. Si è alzato quasi urlando e dando uno schiaffo alla montagna di fiches perse. Avevo appena forzato un altro limite ed è libertà, ma la libertà irrita. Ho giocato così per tutta la notte, contro novanta avversari, tra i migliori pokeristi di Roma, io che in quel circolo non m'ero mai avventurato perché seleziona davvero i mostri sacri dell'hold'em.
Ho perso al tavolo finale il mio all in per stanchezza e ho chiuso al quarto posto. I presenti mi hanno salutato con un applauso.

E ho capito l'ultima lezione: forzando i limiti irriterai, ti stancherai e non vincerai il primo premio. La libertà costa cara. Ma, una volta finito il gioco, il rispetto te lo sei meritato e tutto sommato va bene così.

m

Sunday, December 16, 2007

Saturday, December 15, 2007

Italian Malaise

Il New York Times piazza in prima pagina una lunga, approfondita, bella e vera analisi sulla condizione italiana. Ecco alcuni stralci (in inglese). C'è molta ironia ed anche tanta verità.


All the world loves Italy because it is old but still glamorous. Because it eats and drinks well but is rarely fat or drunk. Because it is the place in a hyper-regulated Europe where people still debate with perfect intelligence what, really, the red in a stoplight might mean.

But these days, for all the outside adoration and all of its innate strengths, Italy seems not to love itself. The word here is “malessere,” or “malaise”; it implies a collective funk — economic, political and social — summed up in a recent poll: Italians, despite their claim to have mastered the art of living, say they are the least happy people in Western Europe.

“It’s a country that has lost a little of its will for the future,” said Walter Veltroni, the mayor of Rome and a possible future center-left prime minister. “There is more fear than hope.”

The problems are, for the most part, not new — and that is the problem. They have simply caught up to Italy over many years, and no one seems clear on how change can come — or if it is possible anymore at all.
Italy has charted its own way of belonging to Europe, struggling as few other countries do with fractured politics, uneven growth, organized crime and a tenuous sense of nationhood.
But frustration is rising that these old weaknesses are still no better, and in some cases they are worse, as the world outside outpaces the country. In 1987, Italy celebrated its economic parity with Britain. Now Spain, which joined the European Unione only a year earlier, may soon overtake it, and Italy has fallen behind Britain.
Italy’s low-tech way of life may enthrall tourists, but Internet use and commerce here are among the lowest in Europe, as are wages, foreign investment and growth. Pensions, public debt and the cost of government are among the highest.
The latest numbers show a nation older and poorer — to the point that Italy’s top bishop has proposed a major expansion of food packages for the poor.
Worse, worry is growing that Italy’s strengths are degrading into weaknesses. Small and medium-size businesses, long the nation’s family-run backbone, are struggling in a globalized economy, particularly with low-wage competition from China.
Doubt clouds the family itself: 70 percent of Italians between 20 and 30 still live at home, condemning the young to an extended and underproductive adolescence. Many of the brightest, like the poorest a century ago, leave Italy.

The largest reason for this malaise seems to be the feeling that there is little hope that the ivy can be cut, and that is making Italians both sad and angry.

Wednesday, December 12, 2007

Report (1): i derivati e gli enti locali


Londra è la loro patria: si fabbricano qui i prodotti più sofisticati destinati al fragile mercato italiano. Nelle banche d’investimento della City lavorano giovani banchieri dai 25 ai 40 anni che escono dai migliori programmi di finanza statunitensi e a quelli che riescono a chiudere uno swap con un Ente locale italiano, le banche assegnano dei premi di centinaia di migliaia di sterline. Sta al cliente essere informato o in qualche modo avere la conoscenza di prodotti che sono particolarmente complessi per essere in grado per lo meno di capire che tipo di rischi si sta assumendo, perché ci sono dei prodotti derivati in cui non puoi mai perdere di piu’ di quello che hai investito, ci sono derivati in cui puoi perdere 100 volte quello che hai investito.E se è una regione o un comune a perdere 100 volte quello che ha investito, paghiamo noi con l’Ici, allora la faccenda ci riguarda anche se la materia è da mal di testa.
Allora i derivati o swap si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono operazioni che di solito si costruiscono su un debito. Sul debito si pagano gli interessi, che possono aumentare a seconda di come vanno i mercati. E allora la banca di solito ti propone una assicurazione. Prospettata così nessuno dice di no. E infatti li hanno piazzati un po’ a tutti, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dal policlinico al salumificio, all’istituto delle suore. Solo che spesso quest’assicurazione invece che tutelarti dai rischi spesso te ne rifila degli altri. E tu non lo capisci, perché sono contratti così complessi che addirittura l’ex ministro delle finanze Siniscalco ha detto: “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”. Allora figuriamoci il funzionario di un piccolo comune, o un carrozziere.
Allora il derivato che in inglese si chiama swap è uno scambio. Per esempio tu hai un debito e paghi un tasso variabile del 5%, e hai paura che i tassi aumentino, la banca lo sa e ti propone uno scambio, ti dice: “Il tuo 5% variabile lo pago io al posto tuo, tu paghi un 4.5 fisso per tutta la durata del contratto. In questo modo se i tassi scendono sotto il 4.5 tu non ci guadagnerai, ma se aumentano la differenza ce la metto io. In questo modo come va. Tu non ci guadagnerai ma nemmeno ci rimetti. L’assicurazione serve a questo, a proteggerti. Solo che mentre tu pensavi di acquistare una polizza, stavi tirando alla roulette. Il testo unico della finanza dice che la banca ha il dovere di verificare se il soggetto che firma un contratto è in grado di comprenderlo, ma la norma è così ambigua che quando gli imprenditori strangolati portano i contratti in tribunale, le sentenze danno ragione a volte all’ imprenditore a volte alle banche. E questo fenomeno dei derivati alla politica è noto dal 2004 quando viene fatta un’indagine parlamentare, che però poi è finita nel cassetto. E Il gran ballo va avanti fino a quando ad una Banca non scoppia il petardo in mano. Stiamo parlando di banca Italease quella che regalava le porsche cabrio ai dipendenti che fanno più derivati. Siamo a luglio 2007 e il buco è di 700 milioni di euro. Banca Italease si mette a far derivati nel 2003 e per motivare il personale a vendere di più, li portano ogni anno in gita. In Sardegna, poi in Egitto, poi in Spagna, dove se la suonano e se la cantano.Poi ci sono i derivati che piacciono tanto a province comuni e regioni e li stanno facendo a tutto spiano perché oltre a coprirli dai rischi del rialzo dei tassi, fanno saltar fuori dei soldi subito, e possono spostare il debito in là negli anni, che tradotto significa: “Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”. Ma quanto pagherà? Non si sa, perché il valore di mercato di questi derivati, in gergo mark to market, cambia tutti i giorni. Per esempio il Comune di Torino si è fatto prestare soldi per organizzare le Olimpiadi, ha assicurato il debito acquistando derivati, che oggi perdono intorno 100 milioni di euro.Se Torino con i derivati è sotto di 100 milioni, Genova è sotto di 2 milioni di euro. Siccome però passano per perdite potenziali, non vengono scritte da nessuna parte, e rimangono debiti fantasma.Se ad avere lo stesso tipo di perdita fosse un’ azienda, verrebbe segnalata alla Centrale Rischi. Comuni, Province e Regioni invece possono permettersi di fare come se non esistesse. Le chiamano perdite potenziali, per via del fatto che domani il mercato cambia e potresti sempre guadagnare. Dimenticando che se il mercato non cambia quella è la cifra che dovrai sborsare nel corso degli anni.
Il Ministro degli Affari Regionali Linda Lanzillotta queste cose le conosce bene perché dal 2001 al 2006 ha lavorato come consulente per JP Morgan, una delle banche internazionali che facevano sottoscrivere derivati proprio agli enti locali. Il ministro così si giustifica: "Sono stata consulente in linea generale, cioè io non ho seguito singole operazioni perché non l’ho voluto mai fare. Generalmente la mia attività è stata quella un po’ di far capire il sistema pubblico a una grande banca internazionale che quindi ha una scarsa conoscenza dei meccanismi dei bilanci regionali locali e quando mi è capitato anche segnalare agli amministratori quali erano le implicazioni di questi strumenti."Gli amministratori probabilmente non hanno capito, mentre come funzionano i bilanci degli enti locali, il Ministro deve averlo spiegato bene alla JP Morgan, visto che hanno messo in piedi con il comune di Torino un’operazione molto interessante, dove il Comune in questo momento sta perdendo 14 milioni di euro. I derivati sono diventati la valvola di ossigeno degli Enti locali per cui si è lasciata la corda lunga, e molti se la sono attorcigliata al collo, con la scusa di dare una risistemata al mutuo comunale.
Ma ci sarà qualcuno che sa di giocare con i soldi dei contribuenti e prima di scommetterli e rischiare il naufragio, si consulta con chi ne capisce di più?C’è per esempio la provincia di Treviso, che ha trasformato la ragioneria in una task force.C’è chi fa un consorzio con una centrale d’acquisto specializzata, come 12 Comuni e 8 Province dell’Emilia Romagna.Allora si potrebbe per esempio, creare una centrale d’acquisto presso il tesoro, pagare lo stipendio ad un paio di giovani banchieri esperti e agguerriti come quelli delle grandi banche internazionali, per assistere gli enti locali, quando si presenta uno di questi qua a proporre un contratto. Glielo smontano, ci guardano dentro ed evitano al comune o regione o provincia di portarsi a casa un’eventuale bomba ad orologeria. Ci costerà sempre meno dei bidoni che si prendono le giunte, visto che il finale di partita è l’aumento delle imposte locali: negli ultimi dieci anni +111%.Sarebbe opportuno mettere a confronto diverse banche per vedere chi praticava l’offerta migliore, ma gli enti che sono obbligati a fare le gare quando devono comprare le matite alle scuole, non lo sono quando ci sono in ballo milioni di euro. Però la regione potrebbe quanto meno verificare l’esattezza della stima e attivarsi per recuperarli. Perché un milione oggi, un milione domani c’è poi il rischio di fare la fine di Taranto che è fallito. E poi i soldi dell’Ici bisogna darli alle banche. Le stesse banche che hanno prestato soldi a Taranto poi gli hanno fatto fare i derivati, anche se il Comune di Taranto, era già da almeno dieci anni alla canna del gas.Su queste operazioni la Corte dei Conti se ne è accorta e scrive testualmente: “Il fenomeno è preoccupante perché le esposizioni finanziarie possono diventare progressivamente insostenibili”. Inoltre censura lo spostamento del debito sulle gestioni future, “destinate a farsi carico degli effetti negativi loro tramandati, e che saranno difficili da sostenere”.E' più o meno come guidare un boeing a uno che ha la patente b...hai voglia ad essere prudente, quando la guerra si gioca sulle competenze.
Source: Report
m

Sunday, December 9, 2007

Bamboccioni o sfigati? Il dilemma generazionale visto da uno di loro

Riporto uno stralcio dell'articolo appararso su "Il Foglio" del 7/11/2007 di Stefano Da Empoli (Presidente I-Com).


Se anche i banchieri centrali, più disposti alla valutazione delle dinamiche economiche che all’analisi dei profili sociali, si occupano della questione giovanile in Italia, verrebbe da pensare che il tema generazionale sia davvero molto serio. E’ stato il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in una tradizionalmente austera audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, nella quale viene illustrata la Finanziaria, ad inaugurare il nuovo trend, adoperando l’espressione ormai cult di “bamboccioni”. Termine che serve a qualificare l’attitudine degli under 35 italiani, e non solo, a rimanere abbarbicati alle loro famiglie di origine, non tanto e non solo per attestare fino in fondo il loro affetto nei confronti dei genitori ma per continuare inerzialmente ad usufruire delle comodità a loro garantite a costo zero. Una forma di occupazione gratuita di proprietà altrui con tanto di servizio alberghiero incluso che il Governo vorrebbe cercare di estinguere con provvedimenti, come le agevolazioni fiscali sugli affitti, contenuti in Finanziaria. [...]
La domanda che a questo punto sorge spontanea, sulla base delle considerazioni solo apparentemente contraddittorie di Draghi e Padoa-Schioppa, è se i giovani italiani siano più bamboccioni o più sfigati. Cioè, se debbano prevalentemente piangere loro stessi oppure prendersela con i loro padri o, tutt’al più, con il destino cinico e baro. Il vittimismo è certo facile e trova anche più di qualche giustificazione nei dati oggettivi, come quelli citati dal Governatore della Banca d’Italia e come, ad esempio, i numeri delle pensioni che riceverà la generazione che oggi ha meno di quarant’anni. Poi, però, una certa simpatia verso le loro ragioni, che pure potrebbe starci, si tramuta in rabbia e sconcerto se si guarda a quello che pensano e fanno o, forse peggio, non pensano e non fanno i ventenni e i trentenni per reagire alla loro condizione
poco invidiabile. Come si chiede Francesco Delzìo nel suo recentissimo pamphlet “Generazione Tuareg”(Rubbettino editore), come è possibile che i giovani siano sempre “pronti a scendere in piazza, puntualmente, contro se stessi”? potrebbe avere il suo fascino. Peccato che, come sostengono Tito Boeri e Vincenzo Galasso in un altro libro uscito da poco, “Contro i giovani” (Mondadori), la realtà sia probabilmente un’altra, cioè quella di un patto strisciante tra le generazioni fondato su una visione tribale della società, dove la famiglia fa impropriamente il mestiere di un welfare state che spende troppo e funziona molto poco. Una verità amara che peraltro si nutre della totale sprovvedutezza dei giovani nel mettere a fuoco le questioni sui quali si gioca il loro futuro. [...]

Saturday, December 8, 2007

Chi l'avrebbe mai detto?

Hanno sospeso Luttazzi

di seguito la frase incriminata


Friday, December 7, 2007

Regolamento per lo svolgimento delle Assemblee dei Circoli di base


1. Tempistica
Dal 5 dicembre 2007 è indetta una “Campagna per la costruzione del Partito Democratico della Toscana”: tutti i cittadini inclusi nei registri dei votanti delle primarie del 14 ottobre potranno richiedere e ricevere il Certificato di “Fondatore del Partito Democratico”.
Dal 12 dicembre e fino al 31 gennaio sono convocate dal Coordinatore territoriale provvisorio, d’intesa col Segretario regionale, le Assemblee dei Circoli di base. Le Assemblee dei Circoli di uno stesso comune devono tendenzialmente essere convocate nella stessa giornata. All’atto della ricezione del Certificato, ad ogni Fondatore deve essere comunicata la data e il luogo di svolgimento della propria Assemblea di base.
Entro il 10 febbraio e comunque dopo lo svolgimento delle Assemblee dei rispettivi Circoli di base, sono convocati i Coordinamenti di Circolo e le Assemblee comunali.
Entro il 24 febbraio, e comunque dopo lo svolgimento delle Assemblee dei rispettivi Circoli e delle Assemblee dei comuni di propria competenza, sono convocate le Assemblee territoriali. Il calendario delle Assemblee territoriali viene stabilito dal Segretario regionale, d’intesa con i rispettivi Presidenti e Coordinatori provvisori.

2. Forme di partecipazione di coloro che non hanno votato alle primarie del 14 ottobre
I cittadini elettori del Partito Democratico che non hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre ma che intendono dare il loro contributo al lavoro di costruzione del partito sul territorio, per partecipare con diritto di voto alle Assemblee di base, devono richiedere di persona all’Utap il certificato di “Fondatore del PD” non oltre il giorno precedente allo svolgimento della propria Assemblea. A tale scopo è compito dell’Utap rendere pubbliche le modalità e gli orari di accesso ai propri uffici.

[...]

4. Svolgimento delle assemblee
Possono partecipare con diritto di voto tutti i Fondatori della realtà territoriale su cui il Circolo è competente. Le assemblee si svolgono in forma pubblica e il diritto di parola deve essere assicurato anche ai non Fondatori. I Certificati di “Fondatore del PD” possono essere ritirati dagli elettori delle primarie del 14 ottobre, anche durante lo svolgimento delle assemblee. Oltre alle operazioni di voto, le assemblee devono comprendere uno spazio dedicato al dibattito per affrontare ogni aspetto relativo alla costruzione e al radicamento del partito sul territorio. Le Assemblee possono far pervenire alle Commissioni istituite dalla Costituente Regionale, contributi e documenti utili al loro lavoro di redazione dello Statuto e del Manifesto programmatico del PD della Toscana.

6. Assemblee comunali del PD
Sono delegati di diritto nell’Assemblea comunale gli eletti nelle Assemblee costituenti nazionale e regionale residenti nel comune, nonché il Sindaco e il Capogruppo comunale del PD (o, se del PD, dei gruppi unitari del centrosinistra) e, se residenti nel comune, il Presidente della Provincia e il Capogruppo provinciale del PD, i Consiglieri regionali e i Parlamentari aderenti a gruppi del PD. Sono inoltre delegati di diritto nell’Assemblea comunale i coordinatori dei Circoli di base del PD.
Per ogni comune, il Coordinamento territoriale stabilisce d’intesa con il Segretario regionale, il numero dei votanti alle primarie del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente regionale, grazie al quale scatta un delegato da eleggere nella Assemblea comunale. Tale numero non può essere superiore a 150. Ogni Assemblea di Circolo elegge, con le modalità descritte nel punto 8, un numero di delegati pari alla quantità di votanti alle primarie, diviso tale numero e arrotondato all’intero superiore solo se il resto decimale è superiore a 50. In ogni caso ad ogni Assemblea di Circolo spetta almeno un delegato all’Assemblea comunale.

7. Assemblee provinciali o territoriali del PD
Dell’Assemblea territoriale fanno parte di diritto i membri del Coordinamento territoriale esistente. Sono inoltre delegati di diritto nell’Assemblea territoriale i Segretari comunali del PD.
Il Coordinamento territoriale stabilisce il numero dei votanti delle primarie del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente regionale, grazie al quale scatta un delegato da eleggere nella Assemblea territoriale. Tale numero non può essere superiore a 300. Ad ogni comune viene assegnato un numero di delegati pari alla quantità di votanti alle primarie, diviso tale numero e arrotondato all’intero superiore solo se il resto decimale è superiore a 50. In ogni caso per ogni comune spetta almeno un delegato all’Assemblea territoriale.
I delegati assegnati ad ogni comune vengono ripartiti tra le Assemblee dei rispettivi Circoli, proporzionalmente al numero di votanti del 14 ottobre per l’Assemblea Costituente Regionale. Ogni Assemblea elegge i propri delegati con le modalità descritte nel punto 8.

8. Modalità di presentazione delle autocandidature e elezione dei delegati comunali e territoriali
Le autocandidature a delegato per il livello comunale e/o territoriale possono essere presentate o all’Utap competente entro il giorno precedente all’Assemblea del Circolo, con le modalità rese pubbliche dall’Utap stesso, oppure al Presidente dell’Assemblea del Circolo di base entro 60 minuti dall’inizio dei lavori dell’Assemblea stessa. Ogni candidato può presentarsi come candidato in un’unica Assemblea, eventualmente anche diversa da quella dove risulta aver ritirato il Certificato di Fondatore. Ogni candidato, pena esclusione, deve aver ritirato il certificato di “Fondatore del PD”.
Il voto dei presenti alla Assemblea dei Fondatori avviene in forma segreta. Ogni Fondatore esprime un voto per un uomo e un voto per una donna. Le schede sono predisposte graficamente dal Coordinamento regionale e dovranno contenere due spazi in bianco per indicare esplicitamente i due nominativi. Nei locali dell’Assemblea devono essere esposte le liste dei candidati e delle candidate a delegato per il livello comunale e per il livello territoriale. Il voto avviene negli orari definiti come da punto 1, eventualmente anche su più giorni e a prescindere dalla durata del dibattito nella Assemblea.
Sulla base del numero di voti ricevuti e nel rispetto della norma sulla parità tra i due sessi, si procede all’individuazione degli eletti. La differenza di numero di eletti di sesso diverso non può essere superiore a una unità, pena l’annullamento del voto del Circolo.
Al termine delle Assemblee di un comune, si procede all’eventuale riequilibrio di genere, aggiungendo un numero di delegati o di delegate sufficienti a comporre l’assemblea in modo paritario tra i due generi. Per procedere a tale riequilibrio si considerano i primi non eletti di ciascuna assemblea messi nell’ordine dato dal numero di voti personali ricevuti.
Analogo riequilibrio deve essere compiuto per il livello territoriale.

9. Elezione dei Coordinatori dei Circoli, dei Segretari comunali e dei Segretari territoriali
Sulla base delle platee definite nei punti 6, 7 e 8, e nel rispetto della tempistica definita nel punto 1, vengono convocati i Coordinamenti di Circolo per la elezione dei Coordinatori di Circolo e le Assemblee comunali e territoriali per la elezione dei rispettivi Segretari. Nelle realtà comunali costituite da un solo Circolo, il Coordinatore del Circolo assume l’incarico di Coordinatore comunale.
Il Presidente/Garante stabilisce un termine temporale di non più di 15 minuti dall’apertura dei lavori per la presentazione delle candidature. Le candidature devono essere accompagnate da non meno del 5% e da non più del 10% di firme di delegati. Possono essere candidate anche persone che non facciano parte delle relative Assemblee, purché abbiano ritirato il Certificato di “Fondatore del PD”.
A conclusione dei minuti previsti, il Presidente dà la parola ai candidati, nell’ordine di presentazione, dando loro lo stesso tempo per presentare la propria Dichiarazione di intenti.
Al termine di tali interventi viene aperto il seggio per il voto. Le operazioni di voto e di scrutinio vengono gestite da 2 o più scrutatori individuati dal Presidente.
Al termine dello scrutinio il Presidente dà immediatamente lettura del risultato. Se nessun candidato è stato votato dalla maggioranza dei presenti, si procede immediatamente al turno di ballotaggio tra i primi due candidati.
Relativamente ai Coordinatori di Circolo e ai Segretari comunali, se non vi sono candidature presentate oppure se anche il secondo turno ha esito nullo, il Segretario territoriale, eletto come da punto 9, nomina un Coordinatore pro-tempore per la gestione delle attività fino al primo congresso del PD.

10. Utilizzo degli elenchi dei votanti alle primarie e degli elenchi dei Fondatori
Gli elenchi dei votanti alle primarie e gli elenchi dei Fondatori sono di esclusiva proprietà del Tesoriere regionale del PD al quale devono essere consegnati non appena è stata conclusa l’opera di digitalizzazione da parte degli Utap. L’unico altro utilizzo consentito agli Utap senza preventiva autorizzazione è quello per la convocazione delle Assemblee e delle iniziative del partito per la distribuzione dei Certificati. Ogni altro utilizzo deve essere preventivamente autorizzato dal Tesoriere regionale e deve comunque rispondere ai criteri di imparzialità, trasparenza e tutela della privacy.

[...]

12. Disciplina delle campagne elettorali
Il comportamento dei candidati ad ogni carica deve essere ispirato a criteri di sobrietà, correttezza e rispetto del partito e di ogni altro soggetto coinvolto.
Non è in ogni caso ammessa da parte di ogni singolo candidato ad ogni ruolo le spedizioni postali e la pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o di propaganda elettorale su mezzi radiotelevisivi, testate giornalistiche o altri organi di stampa e informazione, e comunque non sono consentite attività propagandistiche personali che comportino una spesa.

13. Contributi volontari
All’atto della ricezione del Certificato, ad ogni Fondatore viene chiesto un contributo volontario per finanziare la fase costituente e le iniziative di costruzione del PD sul territorio. Tali contributi vengono trasferiti al Tesoriere territoriale che: li restituisce per il 20% al livello comunale nel momento della nomina del tesoriere comunale del PD; per il 70% rimangono a disposizione del Coordinamento territoriale anche per finanziare le attività di promozione della Campagna di costruzione del PD; per il restante 10% vengono trasferiti al Tesoriere regionale per il finanziamento delle iniziative del PD toscano nell’ambito della stessa Campagna.

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Thursday, December 6, 2007

Turn Off


Io aderisco, tu?

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Monday, December 3, 2007

Coincidenze


Fa un certo effetto leggere: «Con Veltroni c'è «coincidenza di obiettivi; Veltroni ha interesse ad affrancarsi dall'abbraccio mortale dell'estrema sinistra. Sicchè il suo Pd pareggia il conto con il blocco liberale del nostro Popolo della libertà» (Silvio Berlusconi).

Ricordo a Belusconi che Veltroni è un ex-comunista!


Sunday, December 2, 2007

cinquepercento


Questo è l'ultimo sondaggio che ho potuto leggere sulle indicazioni di voto. Ora provate a fare un esperimento: immagianiamo uno sbarramento al 5% e prendiamo gli estremi della forchetta.
A queste condizioni potremmo avere un'oscillazione di partiti tra un minimo di 3 (PD, PPL, AN) e un massimo di 6 (PD, RifCom, PPL, AN, Lega Nord, UDC); ci sarebbe, cioè, una strage di piccoli partitini.
Un vero Parlamento europeo?


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Saturday, December 1, 2007