Sunday, June 15, 2008

Casal di Principe, Svizzera

Casal di Principe. Ovviamente Casal di Principe, capitale della camorra, sembra la Svizzera. Segnaletica impeccabile, strade in ottima condizione, cartelloni pubblicitari sostituiti di fresco, neanche una scritta sui muri (in verità una scritta c’è, sul muro della scuola media, e informa che “il preside è un ricchione”), ogni metro quadrato di campagna attorno è lavorata da mani operose. I bivacchi della prostituzione si fermano rispettosamente almeno venti chilometri prima, tra Aversa e Capua, e poi riprendono in crescendo verso il mare, sulla Domiziana, da tempo ribattezzata “la nigeriana”. I ciclisti passano a gruppi e indossano il caschetto regolamentare. Chi si aspetta un territorio perduto, un angolo di casertano fuori controllo e da favela, resta deluso. Ci sono è vero i sacchi di spazzatura ammonticchiati all’ingresso del paese, ma questo è un problema di tutta la regione, e comunque qua persino l’immondizia è buttata con disciplina in un piazzale periferico, come da chi è rassegnato: il problema appartiene all’ordine delle cose e sarà presto risolto in altro modo che non è quello della contestazione o dell’improvvisata chiassosa (due giorni dopo, proprio quando è arrivato Walter Veltroni, l’immondizia è stata fatta sparire nel nulla). Questo è territorio controllato alla perfezione. L’omicidio dell’imprenditore edile Michele Orsi, avvenuto due domeniche fa, è il primo nella zona da tre anni. Chi arriva a Casale svizzero per vedere il crimine da vicino fa soltanto una confusione grossolana tra il produttore e il prodotto: è come arrivare al tavolo del consiglio di amministrazione della British Petroleum e stupirsi di non vedere bidoni di benzina. Qualcuno qui ricorda uno scippo? “Mai sentito”.
Il controllo è anzi doppio, è come se i ventimila casalesi vivessero nella giurisdizione di due tribunali concorrenti, quello dei clan – scrivilo, mi raccomando, i clan, i casalesi non sono un blocco unico – e quello dello stato. Che non è affatto assente. Da qualche anno c’è un’intera compagnia di carabinieri, settanta-ottanta uomini, e appena prima dell’omicidio Orsi sono arrivati anche cinquanta poliziotti, per ora sistemati in hotel e appartamenti in affitto, in attesa che i lavori nella nuova sede finiscano: molto presto, considerato che procedono con efficienza germanica, l’autorizzazione del Comune agli scavi per la linea telefonica è arrivata “in giornata”, un record mai registrato prima nella storia dei lavori pubblici campani.

da Il Foglio