Tuesday, April 28, 2009

Guarda un po'

L’apporto lavorativo degli immigrati stranieri in Italia nell’anno 2006 è stato di oltre 122 miliardi di euro, pari al 9,2 per cento del Pil nazionale. (Lavoce.info)

Poi uno può continuare a fare il gioco del non vedo-non sento-non parlo, ma diventà ottusità.

Qui c'è da avere paura

Monday, April 27, 2009

«Berlusconi passa al setaccio modelle e attrici per fare le sue liste europee»

Le bellezze di Berlusconi verso Bruxelles". Così titola il Time, che aggiunge, "Berlusconi ha occhio per le belle ragazze” e ne ha portate alcune in Parlamento e anche al Governo [come Maria Rosaria detta Mara]. Ma, anche per i suoi standard, per dare una faccia nuova al suo partito per le elezioni europee di giugno ha scelto una lista di candidate «impressionante».

Il Times racconta del corso accelerato organizzato al quartier generale del Pdl per dare alle potenziali candidate all’Europarlamento nozioni di storia e politica europea, Nato, Bce e Fmi.

Delle aspiranti candidate di Berlusconi parlano pure in Spagna. «Modelle per il Parlamento europeo», titola sulla homepage El Mundo.

Notiamo però che dalle liste manca Evelina Manna. Forse una dimenticanza? A parere dei maschietti del gruppo è più meritevole (secondo i parametri berlusconiani) delle altre.

p.s.: La foto sotto non si riferisce ad una delle lezioni per le candidate, ma uno degli incontri - come dire - preliminari con il Premier stesso.


Thursday, April 23, 2009

Friday, April 17, 2009

Mah...

Frase del giorno

L’unica garanzia di obiettività non è una trasmissione plurale, ma una pluralità di trasmissioni.

Massimo Gramellini su La Stampa

Thursday, April 16, 2009

Tre porcellini

Alla fine il referendum non si farà il 7 giugno, ma nel weekend successivo o, più probabilmente, il 21, domenica di ballottaggio. Prima domanda: se era anticostituzionale il 7, perché non lo sarebbe il 21? Lo sa il cielo. In compenso, se si opterà per il terzo weekend, si dovrà modificare la legge che norma i referendum, che prevede come termine ultimo per la loro celebrazione il 15 giugno. Tre piccoli porcellin: il sistema elettorale, la decisione di fare saltare il referendum, lo spreco di centinaia di milioni di euro, ai tempi della crisi e in un momento difficile per il Paese. Si tratta della più limpida delle scelte partitocratiche: la Lega sa che in caso di raggiungimento e di prevalenza del sì ai tre quesiti, non solo salterebbe l'amato porcellum, che le consente di prendere i voti "a latere" rispetto a B, ma si metterebbe in discussione anche il suo ruolo da terzista, che la solleva da ogni responsabilità. Non importa che 800.000 cittadini e passa abbiano sottoscritto il referendum, previsto dall'ordinamento e garantito da un preciso riferimento costituzionale. Importa solo la difesa del fortino leghista, a tutti i costi. E, in questo caso, i costi sono alti. E i tre piccoli porcellini se la cantano e se la suonano. Chissà se arriverà il lupo.

Giuseppe Civati (*)

Thursday, April 9, 2009

Giovani Follonichesi uniti per l'Abruzzo

Sabato 11 Aprile, davanti ai supermercati di Follonica, unitariamente e in modo apolitico, si organizzano gazebi per la raccolta di generi alimentari per le popolazioni terremotate dell'abruzzo.

Per offrire la propria disponibilità contattare i seguenti indirizzi e-mail:


mirjam.giorgieri@gmail.com

gdfollonica@gmail.com

Grazie

Fermo immagine

Le foto più toccanti del terremoto in Abruzzo le trovate qui

Le strutture del partito a servizio dei terremotati

Le idee esposte dal segretario Pd sono buone e sono almeno tre. La prima è che i partiti sono grandi macchine con una presenza capillare sul territorio: uomini, strutture e mezzi.

Quindi perché non spostare le cucine da campo delle feste di partito e gli stand capaci di ospitare e sfamare migliaia di ospiti al giorno nelle zone abruzzesi colpite dal sisma per sfamare gli sfollati? E perché non chiamare a raccolta tra gli iscritti i volontari che possono essere più utili: dottori, infermieri, ingegneri, cuochi? La macchina di partito che risponde per prima è quella di Modena, che invierà due tensostrutture capaci di ospitare fino a 500 persone, con i tavoli e le sedie che di solito sono utilizzati nelle Feste dell’Unità di fine estate. Francesco Ori, organizzatore provinciale del Pd, spiega al Foglio che il camion è già pronto a partire, assieme a una squadra di volontari, dentro una colonna della Protezione civile, per non intralciare le operazioni di soccorso.

Ma i volontari saranno di più: Franceschini dice mille. E le cucine da campo 25, capaci di preparare diecimila pasti caldi al giorno. La seconda idea è che la risposta politica va data di concerto assieme alla maggioranza: “Siamo pronti ad accelerare al massimo i provvedimenti di governo che possono servire a superare l’emergenza”. Ovviamente, non sul resto: nel pomeriggio l’ostruzionismo dell’opposizione riesce a far stralciare le ronde dal decreto sulla sicurezza. Ma nessuno spazio per le polemiche. “Le personalità di stato che vanno a vedere il disastro? Lo fanno per la loro funzione”. Anche se – dice Franceschini – sarà necessario inserire disposizioni antisimiche nelle prossime leggi sull’edilizia, vedi piano casa: “Ho visto a Onna case distrutte con accanto edifici intatti, costruiti evidentemente con i criteri giusti”. La terza constatazione azzeccata è che le scosse sono soltanto l’inizio: il grande problema da risolvere sarà l’enorme area cittadina – il centro dell’Aquila conta 70 mila abitanti – resa inagibile a tempo indefinito.


Daniele Ranieri sul Foglio di oggi

Tuesday, April 7, 2009

Le macerie come nuovo punto di partenza

Conoscenza e rispetto della natura; sensibilità e cura per l'ambiente; tutela del paesaggio e ancor più della salute, della vita umana, di tanti destini in carne e ossa che in quel territorio incrociano la propria esistenza. Non c'è pietà per le vittime e per i sopravvissuti di questo o di altri terremoti, come di ogni disastro naturale, senza una consapevolezza profonda di un tale contesto e senza una conseguente, concreta, quotidiana assunzione di responsabilità.
Fuori oggi da una sterile polemica politica, non si può fare a meno tuttavia di registrare l'enorme distanza - propriamente culturale - fra un approccio di questo genere e il cosiddetto "piano-casa" recentemente varato dal governo di centrodestra, nel disperato tentativo di rilanciare l'attività edilizia. In un Malpaese che trema distruggendo - insieme a tante speranze e a tante vite - abitazioni, palazzi, ospedali, scuole e chiese, e dove ancora aspettano di essere ricostruiti gli edifici crollati nei precedenti terremoti come quello del Belice di quarant'anni fa, la priorità diventa invece la stanza in più, la mansarda o la veranda da aggiungere alla villa o alla villetta, in funzione di quel consumo del territorio che si configura come un saccheggio privato a danno del bene comune.
[...]
Ecco una grande occasione per rilanciare l'attività edilizia nell'interesse generale, non già al servizio della speculazione immobiliare ma semmai in funzione di un investimento umano e sociale sul territorio.
Con i 150 morti finora accertati, i mille e cinquecento feriti, i settantamila sfollati, i diecimila edifici crollati o danneggiati, il triste bollettino di guerra che arriva dall'Abruzzo interpella una volta di più le ragioni di un "ambientalismo sostenibile": cioè, pragmatico, costruttivo, effettivamente praticabile. Di fronte al primo cataclisma del nuovo millennio, quello schieramento composito e trasversale che vuole difendere l'immenso patrimonio naturale, storico e artistico dell'Italia dagli egoismi individuali, è chiamato a misurarsi più che mai con la sfida della concretezza. Superata l'era delle vecchie ideologie, rosse o verdi che fossero, ora c'è da impugnare la bandiera del realismo civile.

Monday, April 6, 2009

Green Economy contro la crisi

Franceschini: «Contro la crisi 500 milioni subito»

Dario Franceschini candida il Pd a «guidare una grande rivoluzione verde, anche dall' opposizione» , conferma la scelta della «green economy» per uscire dalla crisi, ed invita i giovani a «portare il confronto sul terreno dei valori», e sulle scelte in base alle capacità e non ai «provini tv», per battere il centrodestra, schierandosi con decisione «con i poveri, i deboli e gli sfruttati».

Franceschini ha concluso ad Amalfi la quattro giorni di formazione sull'ambiente con quattro proposte al governo: un piano nazionale di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, investimenti per 300 milioni di euro da destinare a 1000 nuovi treni per i pendolari, e la conferma del 55% di agevolazioni fiscali per ristrutturare gli edifici privati secondo i criteri del risparmio energetico. C'è poi un no netto al nucleare («scelta ideologica e ritardata») alla quale Franceschini oppone «il raddoppio entro 10 anni delle energie rinnovabili».

«Per l'Italia, 'green economy' vuol dire investire sulla nostra vocazione, sulla bellezza delle nostre coste e delle nostre città, è la carta che abbiamo da giocare nell' economia globale, ma per ora abbiamo centrali per l' energia eolica sette volte meno della Spagna ed impianti per il fotovoltaico 30 volte meno della Germania», dice il segretario del Pd.

Tra le «scelte strategiche per il Paese» Franceschini chiede che si punti con decisione sul trasporto su ferro, e non più su quello su gomma. «I passanti sul tipo di quello di Mestre saranno ormai 50, ma gli spostamenti tra città e città durano ore e comportano costi infiniti». Anche l'agricoltura deve contribuire alla «green economy» «puntando »sul biologico e sulle colture di qualità invece che sulla soia transgenica». Ed ai giovani del Pd, Franceschini lancia l' invito a »non compiere mai più una scelta amministrativa senza domandarsi se c'era una possibilità più ecologica».

«Se portiamo il confronto con il centrodestra sul terreno dei valori - dice il segretario del Pd - possiamo vincere. Dobbiamo avere il coraggio - spiega - di recuperare parole come 'deboli, poveri, sfruttatì, che nell' epoca della globalizzazione abbiamo avuto paura di usare, e pensare a misure di emergenza in attesa di quelle strutturali per superare la crisi». La richiesta di Franceschini al governo è di destinare, recuperandoli dai redditi superiori ai 120 mila euro, due punti di Irpef, cioè 500 milioni di euro, alle associazioni laiche e cattoliche che si occupano di una povertà ormai in aumento.

Su Berlusconi Franceschini ha poi aggiunto: «Il suo comportamento è frutto del nervosismo fisico di chi capisce che il suo ciclo sta finendo» le polemiche del premier Silvio Berlusconi a Praga nei confronti della stampa. «Il suo - ha aggiunto Franceschini, concludendo i lavori della scuola politica del Pd ad Amalfi - è il nervosismo di chi capisce che dopo tanti anni qualcuno ancora ride per le sue scenette, ma nessuno più si spaventa per le sue minacce».

Sunday, April 5, 2009

Idee in movimento

Si parla spesso dell'enorme falda che c'è tra società civile e politica e dell'incapacità di quest'ultima di ascoltare i problemi di precari, persone che hanno il posto a rischio o che hanno perso il lavoro. Più che mai ora, con la crisi che incombe, queste persone hanno bisogno di spazi di ascolto dove possano trovare un sostegno anche solo emotivo,
Al Pd è venuta in mente un'ottima idea con la creazione di Italia Nascosta:

"Uno strumento per organizzare incontri, metterli in rete tra loro, scambiarsi opinioni e suggerimenti, far crescere proposte che possano tradursi in iniziative concrete e diventare utili per molti, per tutti. Promosso da Federica Mogherini, Maurizio Martina, Elisa Meloni e Giuseppe Lupo, tutti componenti della segreteria nazionale del Pd, il sito si propone come collettore dei racconti e delle storie di un’Italia che si vede poco e che quasi niente conta nelle scelte della politica. Non si tratta però di un raccoglitore verticale, bensì di una piattaforma interattiva aperta e orizzontale: oltre alla possibilità di inviare le proprie testimonianze, i partecipanti al sito potranno organizzare degli incontri in maniera completamente autonoma, cercare e trovare i meeting più vicini al posto in cui vivono, entrare in contatto con persone nella loro stessa situazione ed elaborare insieme analisi e proposte. Una strategia moderna per stimolare la politica e l’opinione pubblica nel modo più tradizionale: facendo sentire la propria voce. Diventando un gruppo di pressione, una lobby. La lobby dei senza voce."

Si ringrazia Francesco Costa