Sunday, December 28, 2008

Politiche dei rifiuti


Documento Politiche dei rifiuti

PD Follonica

Dicembre 2008


PUNTIAMO SULLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E SULLA R.D.

Non si può continuare ad affrontare il problema dei rifiuti come se la quantità di spazzatura da smaltire fosse un dato immutabile. I rifiuti vanno ridotti e pensare solo in termini di discariche o inceneritori, è stupido oltrechè dannoso per la salute dei cittadini. Bisogna agire alla fonte. La quantità di rifiuti è una variabile, non è un dato.

Certamente occorre una piccola-grande “rivoluzione culturale domestica”, un nuovo stile di vita improntato alla sobrietà e ad un consumo critico, un nuovo modo di fare la spesa, di mangiare, di spostarsi in città. Una nuova consapevolezza che si costruisce anche investendo in educazione e in formazione: non si può produrre rifiuti a dismisura senza domandarci che fine fanno (“tanto ormai sono fuori casa mia, ci penseranno gli altri”). Per puntare su questa idea alternativa agli attuali modelli di consumo e di produzione non basta dirlo, occorrono idee, creatività, sforzi, investimenti.

Il Comune di Follonica si è già dimostrato all’avanguardia in Provincia puntando su una serie di progetti, che hanno trovato sintesi nella delibera “Verso rifiuti zero” dello scorso anno, quali l’autocompostaggio domestico, l’ esperienza dell’ecoscambio, l’«Acqua in caraffa», il protocollo per gli «Acquisti Verdi» tra i Comuni della Val di Pecora… molto altro possiamo fare per ridurre i rifiuti, ad esempio concordare un'intesa con la grande distribuzione per eliminare gli imballi monouso, i sacchetti di plastica per la spesa e introdurre gli erogatori di detersivi, distribuire composter domestici e ridurre la spazzatura nelle mense pubbliche. È certamente indispensabile anche una specifica azione legislativa nazionale in materia di imballaggi e di incentivi fiscali per dare slancio e incisività alle politiche di riduzione dei rifiuti.

Riguardo alla Raccolta differenziata, rispetto agli obbiettivi fissati dalla nuova direttiva europea al Testo Unico Ambientale, dal Piano Regionale di Sviluppo della Regione Toscana (obiettivo di riduzione del 15% di rifiuti rispetto al 2004 entro il 2012), fino ad arrivare al Piano Straordinario del nostro macro-ato (Gr, Ar, Si) che fissa l’obiettivo del 51% di R.D. nel 2011 come media di ambito, il trend della nostra provincia purtroppo non è molto positivo: la R.D. nel 2007 è scesa al 27,6% e solo due comuni, Massa Marittima e Follonica, hanno superato il 35% evitando di far pagare ai cittadini l’ecotassa.
Follonica si è dimostrata virtuosa nella gestione delle politiche ambientali. Primo comune della provincia a sperimentare il sistema di raccolta “Porta a Porta” in un quartiere, si sta avviando ad estenderlo in altri cinque quartieri cittadini. Ha raggiunto nel 2007 il 37,90% di R.D. come media cittadina e oltre il 65% nel quartiere 167 ovest dove è in funzione il Porta a Porta.
Occorre spingere in questa direzione e chiediamo che la Regione Toscana e la provincia di Grosseto, con il nuovo Piano Interprovinciale, marcino con decisione verso questi obiettivi.

IL DIR (DISTRETTO INDUSTRIALE DEL RECUPERO E DEL RIUSO)

La Toscana, e con essa il nostro territorio, saranno autonomi e autosufficienti fino al 2011, perciò solo con la raccolta differenziata porta a porta e la valorizzazione dell’organico, i conferimenti in discarica potranno essere molto limitati scongiurando così l’emergenza rifiuti.
Sappiamo, allo stesso tempo, quanto nel nostro territorio sia carente l’equipaggiamento impiantistico per il recupero del materiale differenziato, che attualmente deve essere tutto portato al di fuori della nostra provincia (l’organico nel comune di Montespertoli in provincia di Firenze, il multimateriale alla Revet di Pontedera) con costi di trasporto notevoli e nessun beneficio, anche in termini occupazionali, sul territorio. Senz’ altro l'impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie, operativo secondo le previsioni entro il 2011, darà una risposta importante all'aumento di R.D., ma siamo convinti che sia possibile fare di più.
Il dibattito pubblico in materia di rifiuti nel nostro territorio è stato polarizzato su “cogeneratore sì/cogeneratore no”. Crediamo che nel nostro comprensorio, di concerto anche con altri comuni, possano essere previste aree e benefici fiscali, relativi ai costi di urbanizzazione, per incentivare le imprese a realizzare interventi in questa filiera. Pensiamo che nel nostro territorio possa sorgere un vero e proprio Distretto Industriale del Recupero e del Riuso (D.I.R.), convinti che per chiudere il ciclo dei rifiuti siano necessari anche impianti di valorizzazione della R.D.
Crediamo che a questo tipo di investimenti potrà essere interessato anche il nostro attuale gestore: il Coseca.

SUL FUTURO DI COSECA

I problemi di Coseca sono noti da tempo: è una società che effettua i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti in una discarica che non è di sua proprietà.
Il Partito Democratico si sente fortemente impegnato per la difesa dei livelli occupazionali dell’azienda, obiettivo indispensabile soprattutto in questa fase di grande crisi economica internazionale che sta mettendo in discussione molti posti di lavoro nel Paese e nella nostra provincia.
Nell’ assemblea del 6 ottobre scorso Cosca ha presentato ai comuni soci le linee guida per affrontare i problemi attuali e le sfide imposte dalle trasformazioni successive alla nascita nella nostra regione di 3 macro ATO al posto dei 10 ATO provinciali. Le sei aziende pubbliche che svolgono il sevizio di RSU dell’ATO Toscana Sud, propongono la costituzione di una società consortile al fine di poter partecipare insieme alla gara per l’affidamento del servizio come gestore unico. La società avrebbe come scopo anche quello di essere più competitiva svolgendo insieme una serie di funzioni aziendali quali la comunicazione, i grandi acquisti e la predisposizione e gestione della TIA. Condividiamo questo percorso in quanto pensiamo che risponda ad un criterio di sostenibilità economica permettendo una razionalizzazione delle spese ed un risparmio anche per i cittadini.
Riguardo al programma di investimenti presentato siamo convinti che Coseca, per avere una prospettiva, non possa continuare a gestire solo la “parte povera” del ciclo dei rifiuti e che quindi alcuni investimenti siano necessari. Se in questo senso la ricapitalizzazione è un sacrificio richiesto ai comuni che già soffrono di ulteriori tagli da parte del governo centrale, è indispensabile tuttavia che l’immissione di risorse fresche preveda un beneficio certo per i cittadini. Quindi se di investimenti si parla questi siano in strutture che davvero possano avere un indotto positivo in termini occupazionali, economici, di sostenibilità ambientale e sanitaria, di ricerca e di know how.
Riguardo all’ipotesi di acquisto delle quote di Scarlino energia, pensiamo che non sia corretto prevedere l’ingresso nel capitale sociale da parte di una società interamente pubblica, fintanto che l’iter delle autorizzazioni non sarà chiuso e non riteniamo che la strategia di entrare nella società che gestisce il Cogeneratore sia la cura risolutrice per i mali di Coseca:
Queste le ragioni:
a. Coseca non ha la solidità finanziaria per lanciarsi in una simile avventura, dovendo presumibilmente accollarsi percentualmente i costi delle bonifiche: dobbiamo essere chiari, i costi delle bonifiche devono restare a carico delle aziende che hanno inquinato e non della collettività.
b. I sicuri sacrifici richiesti ai Comuni, nel caso di ricapitalizzazione, non mostrano chiari benefici per i cittadini stessi, perchè Coseca entrerebbe in una società privata, che gestisce un inceneritore, con una quota minimale (10%). Pensiamo, inoltre, che tale scelta potrebbe non determinare le migliori condizioni, in termini di filosofia aziendale, per spingere al massimo sulla riduzione dei rifiuti e sulla R.D., che per loro stessa natura tolgono materia prima all’incenerimento.

SULL’INCENERITORE

Vogliamo ribadire in modo chiaro la nostra contrarietà ad un impianto che è totalmente avulso dal territorio., affermata non a solo a parole ma con atti concreti in questi anni. Dopo un lungo contenzioso giudiziario l’impianto è, comunque in funzione, regolarmente autorizzato a bruciare biomasse. È in corso la procedura di VIA per essere alimentato a CDR. Solo dopo che la Valutazione d’Impatto Ambientale avrà avuto esito favorevole, l’impianto sarà sottoposto a AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per le necessarie autorizzazioni.
Quello che vogliamo è puntare su sistemi come la riduzione, il riuso e la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta che pongono l’incenerimento, come prescrive la direttiva europea 98/2008, come forma marginale e residuale del ciclo dei rifiuti, preferibile solo alla discarica. È questa la strategia che dobbiamo perseguire.
D’altronde al SIA (Studio di Impatto Ambientale) di Scarlino Energia il Comune di Follonica ha presentato osservazioni importanti che non hanno avuto nelle risposte contro-deduzioni considerate soddisfacenti. Le criticità rilevate riguardano i seguenti aspetti: l’impianto è situato in area a pericolosità idraulica elevata e quindi la localizzazione contrasta con il PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti); nello studio inoltre non sono stati utilizzati i dati di qualità dell’aria della zona interessata, ma quelli di un'altra zona, come i dati meteoclimatici che si riferiscono a quelli dell'aeroporto di Pisa pur avendo a disposizione dati locali. Lo studio sorvola sugli aspetti sanitari della popolazione sostenendo che i rischi sono inconsistenti e che “la popolazione non è un bersaglio significativo” quando invece la ricaduta dei fumi con le reali condizioni del vento interessa proprio la zona sud est dell'abitato di Follonica. Ultimo, ma non meno importante, non viene indicato l’effetto derivato dalle acque di scarico dell'impianto, in termini qualitativi e quantitativi.

Ci preme evidenziare che, qualunque sia l’esito della VIA, in merito ad un futuro funzionamento dell’impianto, sarà necessario mantenere alta l’attenzione su tutta la Piana di Scarlino attraverso un costante monitoraggio ambientale e sanitario con rilevazioni in continuo delle emissioni, controlli in tempo reale e massima trasparenza e accessibilità delle informazioni. Allo stesso tempo dobbiamo mantenere un alto livello di attenzione anche sull’area di Piombino: è necessario avere una visione d’insieme di tutte le problematiche ambientali legate al Golfo di Follonica.

Ci sembra, inoltre, di fondamentale importanza promuovere ogni occasione di informazione e maggiore consapevolezza (incontri, workshop, convegni e quant’altro) legate alle possibili alternative tecnologiche all’incenerimento: numerose esperienze esistono in Italia e nel mondo che vanno conosciute e approfondite.

Wednesday, December 24, 2008

Tuesday, December 16, 2008

Il Partito democratico cala il tris

Gli uomini del Pd si mettono a disposizione della formazione per battere il centrodestra. Saragosa, Viviani e De Luca pronti a darsi battaglia nelle primarie.


Il giovane, il dirigente d’azienda e il politico: ce n’è per tutti i gusti. Sono tre i candidati alle primarie di coalizione del centrosinistra presentati dal Partito Democratico follonichese in vista delle elezioni Amministrative 2009: il sindaco in carica, Claudio Saragosa, il manager, Tioxide Stefano Viviani, il praticante forense, Francesco De Luca. Ieri la presentazione ufficiale al bar Impero, dove i vertici del partito hanno illustrato anche le prossime scadenze: giovedì sarà la volta della stesura della prima bozza del programma elettorale del Pd, a cui poi ognuno dei candidati imprimerà un proprio segno distintivo, mentre entro la fine di gennaio gli alleati di centrosinistra potranno presentare il proprio candidato sindaco che concorrerà alle primarie di coalizione insieme al “trio democratico”. La prima parola al più giovane, Francesco De Luca, il ventinovenne follonichese già coordinatore di uno dei due circoli del Partito Democratico: “Mi candido alle primarie - ha detto - per chi non si sente allineato, per chi, pur non vivendo tra le pagine della cronaca locale, ha molto da dire: i giovani prima di tutto, i precari e i cassaintegrati, le donne, le famiglie in difficoltà, i più deboli, gli immigrati e i disincantati dalla politica. Voglio vivere in questa città per i prossimi 60 anni, se ci riuscirò. E solo nella prospettiva di lungo periodo si può fare una politica forte e incisiva, solo grazie a un salto generazionale possiamo rendere la nostra città e il Pd luoghi più plurali. Sono convinto infatti che chi fa l’amministratore o chi si impegna a livello dirigenziale in un partito, deve concepire questo ruolo come servizio reso alla comunità e non come posizione a vita: anche per questo è importante il ricambio”. De Luca si dice giovane d’età ma pronto, al pari degli altri, ad assumersi responsabilità politiche. Il suo intento è soprattutto quello di “lavorare - ha detto - per una rivoluzione socio-economica “verde” della nostra città”. Accanto a lui Stefano Viviani, 59 anni, dirigente d’azienda del gruppo chimico americano Huntsman e presidente della scuola comunale di musica, nonché membro del Rotary club. Il suo traguardo? “L’importante - dice - è che il Pd vinca le elezioni: in questo mio primo avvicinamento al mondo della politica metterò a disposizione la mia esperienza nel campo della comunicazione e nella gestione della molteplicità”. Una “lotta”, quella per le primarie, che per tutti e tre i protagonisti deve basarsi sulla sinergia: “L’avversario - ha detto Claudio Saragosa, sindaco in carica, l’unico a non aver bisogno di troppe presentazioni - è a destra. E’ una vita che mi dedico alla politica e il mio sogno è che Follonica continui a essere governata da forze democratiche”

Marianna Colella, Corriere di Maremma (16 Dicembre 2008)

Sunday, December 14, 2008

Tuesday, December 9, 2008

Moralismo storico?

...Il Pd non dovrebbe limitarsi a respingere con disprezzo le provocazioni di Berlusconi. Se una decente qualità tecnica e morale nelle amministrazioni costituisce una delle risorse residue del partito, qualsiasi incrinatura in questo patrimonio va considerato un'insidia grave, che genera inquietudine e tende a rendere meno credibili le rivendicazioni come quella espressa polemicamente da Veltroni nella manifestazione del Circo Massimo ("Il paese è migliore della destra che lo governa").

Edmondo Berselli, ieri su Repubblica

Monday, December 8, 2008

i Lorena

Era l’ora che qualcuno disseppellisse dalla memoria la formidabile saga dei Lorena. La dinastia che, per più di un secolo, resse il Granducato di Toscana con una visione così moderna e illuminata che, a tutt’oggi, resta esempio di buongoverno per quella regione e per il mondo. Lo fa Pisa, città che, per il suo clima mite, fu scelta dalla famiglia per trascorrere, dal 1766 in poi, il periodo invernale. Città che, come molte altre della Toscana, ebbe dal Granducato lorenese straordinari benefici e registrò mutamenti epocali. [...]
La personalità cardine della vicenda toscana dei Lorena fu senza dubbio Pietro Leopoldo che, con straordinaria lungimiranza, intervenne a tutto campo su moltissimi aspetti della vita politica, sociale ed economica determinando veri e propri stravolgimenti di progresso. Il Granduca avviò una politica liberale che intervenne materialmente sul territorio toscano con la bonifica delle paludi della Maremma e della Val di Chiana. Creò per lo studio dell’agricoltura l’Accademia dei Georgofili che è a tutt’oggi attiva. Liberalizzò il commercio del grano abolendo le annone. Sciolse d’imperio le corporazioni medievali che, come sappiamo, qualcuno nei secoli successivi ha badato bene di ripristinare. Per dare forza all’attività industriale abolì le dogane – garantendo però alle sue terre un’adeguata protezione – e calmierò le tasse. Per favorire i commerci intervenne anche in campo ecclesiastico abolendo vincoli, cancellando conventi e favorendo il potere religioso locale per arginare lo strapotere vaticano. Ma le novità più significative introdotte da Pietro Leopoldo riguardarono l'abolizione degli ultimi retaggi giuridici del medioevo: in un sol colpo abolì il reato di lesa maestà, la confisca dei beni e, in clamoroso anticipo sui tempi, la tortura e la pena di morte. Grazie al varo del nuovo codice penale del 1786, la Toscana sarà infatti il primo stato nel mondo ad abolire la pena capitale.

[...]

“Sovrani nel giardino d’Europa – Pisa e i Lorena” Pisa, Museo Nazionale di Palazzo Reale, 20 settembre -14 dicembre 2008.


Da Il Foglio

Tolleranza zoro 16 - Il Segnale

Saturday, December 6, 2008

Thyssen

La tragedia della Thyssen continua a devastare. Non è questione di vendette, ma di giustizia e consapevolezza.

Il 6 dicembre 2007 è un giorno mai finito. Le continue morti sul lavoro sono la vergogna vera di questo paese.

Mario Adinolfi

Thursday, December 4, 2008

It's all right

"In meno di un anno i risultati sono stati straordinari. La Summer School è stata un successo. La nostra tv sta andando benissimo. Il Circo Massimo è stato un trionfo. Abbiamo vinto le elezioni in Trentino e in Alto Adige. Abbiamo gioito per la vittoria di Obama, perché qui qualcuno aveva intuito che era uno straordinario seme di futuro. Siamo risaliti di 4 punti nei sondaggi mentre Berlusconi ha cominciato a cadere. Insomma, tutto stava andando per il meglio. Ho chiesto ai segretari regionali due giorni fa: cosa diavolo è successo in pochi giorni?".

Walter Veltroni su Repubblica

A chi scova tutte le forzature ottimistiche e le omissioni in questo testo in regalo un portachiavi di Topo Gigio.

Wednesday, December 3, 2008

guarda caso proprio Sky (3)

Dalla Ue arriva una precisazione sul caso: «Se le autorità italiane avessero insistito nel non cambiare le aliquote Iva sulla tv a pagamento - ha fatto sapere Maria Assimakopoulou, portavoce del Commissario Ue alla Fiscalità Laszlo Kovacs - la commissione Ue avrebbe dovuto aprire una procedura di infrazione. Ma nel momento in cui le autorità italiane informano di avervi riposto rimedio con decisioni adeguate, il caso è chiuso». La portavoce ha ricordato che Bruxelles, in seguito a un reclamo ricevuto nell'aprile 2007, ha inviato una lettera all'Italia per porre in rilievo il tasso diverso di Iva, in alcuni casi al 10%, in altri al 20%, sollecitando di unificarla e «suggerendo» di portarla al 10%: «La commissione è del parere che le trasmissioni via etere (digitale terrestre) debbano essere soggette a un'aliquota Iva ridotta (10%) identica a quella applicata alle stesse trasmissioni via cavo e via satellite», scriveva all'Italia l'11 aprile 2008 la direzione generale Ue per la Fiscalità.

ALIQUOTA UGUALE - «Nella direttiva Ue sull'Iva c'è un allegato che dice che si può applicare un'aliquota ridotta per le tv satellitari, ma devono essere applicate le stesse aliquote per gli stessi tipi di servizi. L'aliquota andava perciò resa uguale per tutti. Quindi il governo italiano doveva decidere se tutti al 10% o tutti al 20%: è il Paese che decide». Il governo Prodi aveva riconosciuto, ha proseguito la portavoce, che «le differenti aliquote non erano in linea con le norme Ue e si era impegnato ad allinearle». Il governo Berlusconi le ha uniformate al rialzo ma poteva, come aveva suggerito l'Ue, prendere la decisione opposta e allinearle al ribasso. La portavoce a chi chiedeva chi avesse presentato il reclamo nel 2007 all'Ue in seguito al quale è stato aperto il dossier, non ha voluto rispondere. Fonti Ue concordanti riferiscono però che l'esposto è stato presentato da Mediaset.

«IMPOSSIBILE ABBASSARE IVA AL 10%» - Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, dopo la precisazione Ue ha affermato: «Abbassare l'Iva al 10% sia per le pay tv sia per le pay per view farebbe mancare circa 220 milioni di euro. In questo periodo di crisi siamo alla ricerca di risorse, andiamo a verificare se ci sono piccole o grandi sacche di privilegio. E l'aliquota di Sky era una piccola sacca di privilegio».

Fonte: Il Corriere

Aggiungo solo che l'innalzamento dell'IVA al 20% porterà probabilmente 200 milioni di Euro che verranno spesi - mi auguro - in maniera oculata e giusta (ricordo comunque che se ne sono regalati 300 come prestito ponte ad Alitalia), ma la questione sta nel fatto che questi soldi sono a carico in toto del concorrente di una delle aziende del capo del medesimo governo.
Quando il nostro Premier dice che la Sinistra si preoccupa dei ricchi invece che dei poveri, ha ragione! Solo che lui si riferisce come ricco a Murdoch mentre la Sinistra si riferisce al premier stesso.

Tolleranza Zoro - 15

Tuesday, December 2, 2008

In risposta alle parole in libertà dei leghisti follonichesi

Finalmente si è alzata anche a Follonica la voce leghista. Fa piacere sentire che stiano lavorando per una fruttuosa alleanza con il Pdl locale per ricreare anche dalle nostre parti quella fantastica miscela di populismo, liberismo e razzismo che nel panorama dei governi conservatori europei esiste solo nel nostro Paese.

Dobbiamo doverosamente ricordare che i 203 profughi sono arrivati dalle nostre parti non per colpa dei comunisti o perché sono sbarcati al Puntone, ma per volere del ministro degli Interni, il leghista Bobo Maroni, prode interprete del verbo bossiano da più di trent’anni.

Spetta al medesimo Ministero l’obbligo istituzionale di velocizzare le procedure per sbloccare la situazione dei nostri 200 ospiti. E sempre al Ministero dell’Interno spetta la responsabilità di controllare il flusso degli sbarchi sulle nostre coste.

Molti di loro provengono da paesi in cui si corrono i diecimila metri nel tempo necessario a Umberto Bossi ad abbottonarsi i calzoni; hanno storie difficili e feroci, storie di guerra, di fuga, di oppressione, di sfruttamento. Ma basterebbe incontrarli questi ragazzi, personalmente, per rendersi conto che non si ha a che fare con esseri misteriosi e incomprensibili, attentatori del nostro quieto vivere o della nostra sicurezza, ma ventenni e trentenni che amano giocare a pallone, divertirsi, stare insieme e che finalmente, dopo aver lasciato le loro case e dovuto separarsi dagli affetti più cari, hanno trovato una opportunità di vita e di umanità…

Il punto è che seminare queste inquietudini nebbiose, nutrire il dibattito pubblico di una retorica della paura e della diffidenza, che individua un nemico (o una potenziale minaccia) negli stranieri, nei diversi, negli estranei, i non riconosciuti in quel “noi” paranoico, sta riarmando in tante parti d’Italia teste calde, bande fasciste, gruppi di ragazzotti che aspettano solo un pretesto «politico» per menare le mani. Si va dai recenti episodi di violenza di strada raccontati dalla cronaca di questi mesi al profluvio di minacce e insulti contro le varie “infezioni” che insidiano il quartiere o la città o la Patria, ai manifesti politici dei partitini nazi-negazionisti che chiamano alla mobilitazione contro gli immigrati, gli omosessuali e gli zingari in difesa di una “purezza” paranoica, tragicamente comica, o comicamente tragica.

E il rischio è che il razzista, chiamiamolo, di “base”, in questo clima avvelenato che catalizza tutti gli umori neri, si senta un po´ meno deprecato e un po´ meno impopolare.

Ma mentre l’intervento della Lega sui profughi ospitati al Veliero non mi sorprende, vorrei, semmai, capire qual è la posizione dei «promessi sposi elettorali» Pdl e soprattutto Udc, in materia e se è in sintonia a quanto dichiarato dalla Lega cittadina. Ovvero sapere se, come noi, pensano che tale situazione possa trasformarsi in un’opportunità di maturazione sociale per la cittadinanza e sono disponibili a collaborare attivamente in tale direzione, o no.


Andrea Benini, segretario Pd Follonica