Wednesday, December 23, 2009

Buone Feste :)

Tuesday, December 22, 2009

La percezione debole


Il Sole24Ore ha pubblicato come ogni anno la classifica dell'indice di qualità della vita delle 107 province italiane.
Grosseto si piazza bene, al settimo posto, ma nella classifica della percezione del miglioramento è solo novantasettesima.
Problemi di comunicazione o effetto Studio Aperto?

Wednesday, December 16, 2009

Non è mai troppo tardi - http://www.partitodemocratico-follonica.it

Dobbiamo muoverci,anche se sono anni che ne parliamo, ma non è mai troppo tardi per iniziare a fare cose giuste.

Dopo l’incontro tra i medici di famiglia e l’amministrazione comunale in merito all’Inceneritore di Scarlino, viene spontaneo dire che adesso non c’è più tempo da perdere. Forse, per troppi anni si è sottovalutata la questione, per troppi anni si sono rimandate indagini importantissime, come quelle riguardanti il monitoraggio dell’aria nella nostra zona: adesso dobbiamo capire che il tempo è un fattore da non sottovalutare. Le argomentazioni, giustamente, avanzate da alcuni medici presenti all’incontro sono state che per verificare in modo analitico , preciso una banca dati valida per valutare lo stato di salute della cittadinanza, è necessaria una elaborazione statistica non improvvisata ma monitorata negli anni.

Allora, proprio per questo motivo perché non mettiamo una pietra sopra a quello che non è stato fatto ed incominciamo da zero cercando da qui a 5 anni di studiare e valutare quello che ci ha condizionato e ci condizionerà la salute? Partendo dall’analisi dei dati dei medici di famiglia fino ad allargare l’indagine con l’aiuto della Asl 9 e della S.d.S ?

Come segretario del PD, chiedo, al presidente della Società della Salute , anche lui iscritto PD, di mettere in campo tutta la sua consolidata esperienza ed attivarsi per instaurare, organizzare, e gestire uno studio per valutare lo stato di salute presente e futuro dei cittadini che vivono nella zona di Scarlino Follonica e Gavorrano.Forse se il lavoro impegnativo che sta sostenendo il sindaco di Follonica insieme all’amministrazione nei confronti della salute pubblica fosse avallato anche dalle amministrazioni limitrofe potrebbe essere un segno di reale sinergia e confronto fra appartenenti dello stesso partito abitanti in un territorio simile per caratteristiche culturali e morfologiche.

Mi auguro di sbagliarmi quando penso che è più facile dare solidarietà a Barack Obama o a Nelson Mandela che sono distanti migliaia di chilometri che sostenere il civile percorso intrapreso da un comune confinante.

Anna Maria Gaggioli

Segr. Pd Follonica

Tuesday, December 15, 2009

24 su 24


24 su 24.

24 laureati in giurisprudenza si presentano ad un concorso pubblico indetto dal comune di Orbetello e 24, come si dice in Maremma, "schiantano".
Problemi rilevati dagli esaminatori:
1. i ragazzi non sanno l'italiano, tirano strafalcioni da terza elementare;
2. i ragazzi non arrivano preparati, non avevano a quanto pare approfondito la materia del concorso;
3. i ragazzi non si erano aggiornati sugli sviluppi legislativi che si sono avuti fra la data della loro laurea, in poche parole: finita l'università, finito il diritto.

Mi permetterei di interpretare i punti 1 e 3, su cui purtroppo ho esperienze personali (per fortuna indirette).
Punto 1: la scorsa primavera lavoravo ancora con un contratto di collaborazione per la mia università. Un giorno mi fu chiesto di informatizzare le risposte aperte di una survey fatta fra gli studenti sul rendimento in classe dei professori. Non mi ero mai divertito tanto in vita mia!
Ma a parte gli scherzi l'italiano che ho trovato in risposte del tipo "bisognerebbe licenSiare il prof. xxxxx per ANEDEMPIENZA dei sui doveri" mi lascia perplesso sulla condizione delle nostre scuole superiori (i ragazzi che hanno fatto la survey erano tutti matricole).
Punto 3: gli studenti universitari per la gran parte non sono purtroppo motivati, e così molti miei amici. La cultura assurda del posto fisso e lo stato assistenziale tipico della prima repubblica hanno creato una cultura del tipo "studio alla svelta, mi sistemo e non mi rompo più le scatole ad aprire un libro fino alla pensione. Tanto se è quasi possibile mandarmi via che me ne frega se la mia professionalità si ammortizza nel tempo?"
Ergo i ragazzi studiano con furia, senza assimilare i concetti e sopratutto non vivono la materia che studiano, ma vivono l'università come una forca caudina necessaria per un futuro migliore. Solo che l'istruzione, come tutte le cose importanti, senza passione è infruttuosa. Orbetello docet.

Gruppi tematici

Cara/o democratica/o,

nonostante il continuo impegno per le passate, presenti e future elezioni, dobbiamo riorganizzare in modo funzionale il partito, permettendo a tutti coloro che vogliono partecipare attivamente di riprendere il progetto iniziato nel 2008 con i gruppi tematici. Ogni gruppo tematico avrà come referente un membro della segreteria. Gli argomenti da trattatare saranno:

  1. sviluppo economico ed attività produttive
  2. sport ed impianti sportivi
  3. scuola e cultura
  4. mare spiagge e demanio
  5. turismo ed eventi
  6. politiche giovanili
  7. tutela del territorio e dell’ambiente
  8. rapporti fra culture diverse
  9. organizzazione eventi,manifestazion, tesseramento
  10. sanità e sociale

Naturalmente a breve faremo un’unione comunale per confrontarci personalmente,ma nel frattempo, chiunque sia interessato a partecipare attivamente alla realizzazione del gruppo tematico,può inviare la sua adesione con una e mail alla sede del partito indicando in quale gruppo tematico vuole collaborare. Questi gruppi sono aperti a tutti gli iscritti ed i simpatizzanti che credono in un unico progetto del centro sinistr.

A presto, Anna Maria Gaggioli (Segretario PD Follonica)

Monday, December 14, 2009

Un freno al dilagare delle sagre - da http://iltirreno.gelocal.it

GROSSETO. Dopo gli agriturismi, le sagre, troppo spesso trasformate in trattorie all'aperto. Confesercenti è determinata a mettere un freno a tutte le forme di "concorrenza sleale" alla ristorazione tradizionale. Se ne parlerà domani, in un convegno a Grosseto Sviluppo (via Giordania, dalle 9, ospiti fra gli altri gli assessori Canuti e Chelini).
A illustrare le proposte e le richieste di Confesercenti ci saranno il direttore Daniele Angiolini e il presidente Pier Ferruccio Lucheroni, spalleggiati dal presidente regionale dei pubblici esercizi, Pasquale Caprarella.
Chiederanno ai due assessori presenti e ai Comuni maremmani di applicare la legge regionale sul commercio che, in parte, disciplina le sagre. Ma anche di attivarsi per firmare un protocollo d'intesa, come è avvenuto nella zona del Mugello, che imponga alle sagre regole precise.
Troppi, infatti, gli esempi di sagre che niente hanno a che fare con prodotti tipici, appuntamenti, valorizzazione del territorio, ma sono solo dei ristoranti camuffati fatti con l'unico scopo di attirare gente.
«Siamo stanchi - dice Daniele Angiolini - di assistere allo spettacolo tipico di ogni primavera-estate in Maremma, quando ogni frazione o paese ha la propria sagra, anche per 4 settimane consecutive, in cui si somministra di tutto senza una regola. In alcune frazioni più sagre coprono ininterrottamente il periodo dal primo luglio al 31 agosto. Così facendo si ammazza la ristorazione tradizionale».
Ogni Comune dovrebbe presentare una lista delle sagre entro il 31 dicembre dell'anno precedente: «Solo in pochi Comuni la fanno. Eppure questa è già una norma di legge (vedi testo in alto, ndr), che qualcuno dimentica. Sarebbe già un primo tentativo di regolarizzare un mondo che è lasciato molto all'improvvisazione di comitati, società sportive, associazioni».
Confesercenti chiarisce di non essere "contro" le sagre, ma solo di volerle vedere inserite nel contesto giusto: «La sagra è l'occasione per valorizzare un evento, un prodotto tipico, una ricorrenza civile o religiosa. La legge stabilisce che, se si riuniscono più persone per qualche motivo, allora è possibile avere una licenza temporanea per somministrare da mangiare. Questo è il percorso. Non può essere concepito alla rovescia: si fa da mangiare, di tutto e a prezzi che la ristorazione tradizionale non può permettersi, così si attirano le persone».
Confesercenti contesta dunque modalità e tempi. «Quest'estate ci sono state sagre durate ventotto giorni consecutivi. Oppure 4 fine settimana di seguito. Sono stato in posti dove il menu prevedeva 8 primi e 8 secondi. Sono sagre queste? Sono ristoranti, fatti solo per far soldi. Se invece la sagra la fa una Pro-loco o una società sportiva, contenuta nei tempi e nell'offerta, legata al paese, al territorio, al prodotto particolare, allora ben venga».
Quindi, secondo Confesercenti, servirebbe un protocollo d'intesa che imponga regole più strette e condivise. «L'hanno fatto in Mugello, da non molto (consiste di 10 punti, fra i quali il legame con territorio e prodotti tipici e il limite di 12 giorni di durata massima, ndr), si potrebbe fare anche qui. Potrebbe essere un accordo fra Comuni, magari per aree omogonee, non necessariamente uguale per tutta la Maremma: uno per l'Amiata, uno per le Colline metallifere, uno per la costa. Basterebbero alcuni semplici paletti, per non mettere in ginocchio la ristorazione tradizionale».

di Guido Fiorini

Friday, December 11, 2009

Il patto di (in)stabilità


Come ogni anno a partire dal 2007, quando ancora governava il centrosinistra, i sindaci di tutta Italia si sono dati appuntamento sotto Montecitorio per protestare contro le misure della finanziaria riguardanti i comuni.
I problemi principali continuano ad essere il mancato sblocco delle risorse vincolate dal piano di stabilità (che potrebbero liberare 5-6 miliardi, fonte http://ilsole24ore.com) e i destini delle entrate irpef (i sindaci veneti in tempi recenti ne chiesero il 20%).
Purtroppo, come spesso è accaduto in questi anni gli incontri ottenuti, in particolare con Gianni Letta e con Gianfranco Fini, hanno procurato solo qualche cortese alzata di spalle.
Calderoli se ne è uscito con un meraviglioso: "aspettate il federalismo"! Beh se dopo la prima riforma federale varata dal centrosinistra nella legislatura 1996-2001 si deve ancora aspettare bisogna dire che quei federalistoni della Lega hanno lavorato bene in questi anni. Verrebbe da chiedersi se la Lega in fondo questo federalismo non lo voglia perchè tanto finchè non c'è la gente continua a votarla grazie allo spettro di Romaladrona.
Di sicuro c'è da dire che dai tempi di Cattaneo il federalismo parte dai comuni. Questa patacca di destra che ci governa (parole della buon'anima di Montanelli) sembra esserselo purtroppo scordato.

Thursday, December 10, 2009

Rifiuti, Iva illegittima sulla Tia ma per i cittadini è una beffa

Le aziende che gestiscono la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti fanno orecchie da mercante, il governo latita: gli utenti si possono pure dimenticare di riavere indietro i soldi dell'Iva sulla Tia (Tariffa igiene ambientale) relativa agli ultimi anni. Anzi, con molta probabilità quell'Iva dovranno pagarla anche per il 2010. Questa la linea dei gestori toscani, che così facendo snobbano la sentenza con cui nel luglio scorso la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l'Iva sulla Tia (il 10% della bolletta), dando di fatto il via libera a possibili rimborsi.

Intanto però la palla è passata al governo, che entro gennaio potrebbe cambiare rotta, approvando un decreto che per il futuro annulli l'Iva sulla Tia (la tariffa che ha sostituito la vecchia tassa sui rifiuti solidi urbani) e magari riesca a stabilire una volta per tutte se a sobbarcarsi i rimborsi per gli anni passati debbano essere i gestori del servizio ambientale o invece l'Agenzia delle entrate.

Dopo la presa di posizione dell'azienda livornese Aamps, anche altri gestori toscani spiegano che non hanno la minima intenzione di restituire l'Iva pagata in passato dagli utenti. In controtendenza il Comune di Pontremoli, che invece pochi giorni fa ha annullato l'Iva sulle bollette Tia dei cittadini. «Quella di non rimborsare gli anni passati e di applicare l'Iva per il 2010 - chiarisce Alfredo De Girolamo, presidente di Cispel servizi - non è una decisione dei gestori toscani, ma invece fa riferimento a una posizione nazionale di Federambiente, la federazione che riunisce tutti i soggetti che si occupano di igiene ambientale».

La sentenza della Corte costituzionale sottolinea come la Tia non debba essere soggetta al pagamento dell'Iva, visto che è una tassa e non una tariffa (sebbene Tia significhi proprio tariffa di igiene ambientale). Ciò implica che i Comuni o le aziende che gestiscono i rifiuti devono rendere ai cittadini che presentano richiesta di rimborso l'Iva pagata sulle bollette degli ultimi anni. Ma nessuno l'ha fatto. Il motivo di questo comportamento? Le aziende non attribuiscono valore di legge alla sentenza della Corte costituzionale. E quindi la ignorano. «Finché non sarà emesso - spiega Paolo Regini, presidente dell'empolese Publiambiente - un provvedimento legislativo che chiarirà la questione, andremo avanti così».
Uno dei motivi per cui le aziende si rifiutano di restituire l'Iva è che per loro significherebbe avere un'emorragia economica. «Mettiamo che tutti i nostri utenti - dicono alla Geofor di Pontedera - facessero richiesta di avere indietro l'Iva pagata finora, abbiamo calcolato che dovremmo rimborsare tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Sarebbe un problema».
Quindi i cittadini dovranno arrendersi al fatto che non rivedranno mai quel 10% pagato in più sulla Tia e dovranno proseguire i pagamenti nel 2010? Non è detto, perché il governo potrebbe decidere di cambiare la norma. «Nei mesi scorsi - riprende Regini - è stato presentato un emendamento che prevedeva l'annullamento dell'Iva dal 2010 e la restituzione dei pagamenti 2009, tramite decurtazione dall'Irpef dei contribuenti. L'emendamento è bloccato, ma forse a fine gennaio ci sarà una decisione».

di Anna Cecchini, da http://iltirreno.gelocal.it

Monday, December 7, 2009

Grosseto, dieci milioni di euro al Comune - da Il Tirreno

GROSSETO. «Potremo riprendere i pagamenti ai fornitori e potremo pagare tutte le fatture del 2009». Lo dice con sollievo il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, consapevole di uno scampato pericolo.
Da da ottobre infatti il Comune, nel timore di sforare il patto di stabilità interno, ha chiesto ai suoi fornitori di stringere la cinghia. La conferma dell'arrivo di una boccata d'ossigeno dalla Regione - la disponibilità di spesa di 10 milioni di euro - permette al sindaco di guardare con più ottimismo anche alla possibilità di rispettare il patto di stabilità.
«In questi mesi ci siamo trovati costretti - ricorda Bonifazi - a rallentare la spesa, e dunque i pagamenti dei fornitori, e ad accelerare la riscossione delle entrate: è un meccanismo perverso perché comunque va sempre a colpire le imprese in un momento già difficile per loro».
Il Comune ha una miriade di fornitori, più o meno grandi. Tanto per fare qualche esempio, ci sono aziende come Camst, che rifornisce le mense scolastiche, Coseca, o il canile Leprai. Ma nella chiusura dei rubinetti sono incappate anche le imprese edili che hanno lavorato, per esempio, nella sistemazione delle strade di Barbanella e Gorarella. «Tutte realtà che, a loro volta - ricorda Bonifazi - debbono pagare i propri fornitori e dipendenti».
La stretta, a ottobre, è stata necessaria per evitare di sforare il patto. «Eravamo combattuti - dice il sindaco - tra sforare il patto e rallentare i pagamenti, ma sforare significherebbe avere penalità tali, nel 2010, che ti farebbero rimangiare ciò che hai ottenuto di buono». Il Comune ha scelto, dunque, di provare a rispettare il patto. «È importante - dice Bonifazi - perché se rispetti il patto puoi fare, l'anno successivo, una gestione ordinaria della tua attività. È chiaro, però che deve essere trovato un criterio diverso per tenere sotto controllo la spesa pubblica e il problema è che gli enti locali i virtuosismi li hanno già fatti: noi abbiamo ridotto spese telefoniche ed energetiche, abbiamo il controllo di gestione dell'economato, l'attenzione su tutte le forniture, abbiamo anche congelato i gemellaggi».
Per rispettare il patto di stabilità il Comune deve avere un saldo positivo tra entrate e uscite di 5,6 milioni di euro. L'assessore Borghi aveva detto in consiglio comunale di avere la speranza di potercela fare velocizzando l'incasso di somme che spettano al Comune - come il rimborso, da parte delle cooperative edilizie, dei costi dei terreni di alcune aree peep (1,95 milioni) e degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e dei costi di costruzione (circa 2 milioni). E ora «faccio gli scongiuri - dice il sindaco - perché fino alla verifica finale (il 20 dicembre, ndr) non possiamo sapere se ce l'avremo fatta, ma sono cautamente ottimista».
Particolarmente soddisfatto per la decisione della Regione è il direttore della Cna Renzo Alessandri che parla di «una misura importante che Cna ha a lungo sollecitato ritenendo lo sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione condizione necessaria a ridare ossigeno alle imprese che lavorano con gli enti locali».

Sunday, December 6, 2009

Precisazione sull'inceneritore

Ciao Francesco,

ho visto il tuo post sul blog dei giovani democratici. Solo per precisare una insesattezza, contrnuta nelle prime due parole della tua riflressione: "Il Consiglio Comunale..."
Il Consiglio Comunale non ha rinviato niente. Anzi abbiamo tenuto delle tappe forzate, con decine di riunioni di Prima Commissione e Conf dei Capigruppo per: a) revisione completa e modfica dello Statuto del Comune di Follonica, approvato il 29 ottobre ; b) modificare il Regolamento Comunale per i referendum consultuivi, dieci giorni dopo; c) Fare la rischiesta di indizione del Referendum e nominare la Commissione di Garanzia, il 2 dicembre. Tutto questo in tre mesi, accelerando i tempi il più possibile. Quindi il Consiglio ha fatto ampiamente il "suo", tagliando i tempi oltre ogni possiiblità materiale.
Arrivati al 3 dicembre, dopo alcune riunione tenutesi in Comune, allargate a tutte le forze politiche (sia rappresentate in Consiglio che non) e al Comitato per il No, è stata valutata questa possibilità di far slittare la data. Quindi termianto il percorso istituzionale, accelerato oltre modo, che aveva cercato di metterci nelle migliori condizioni possibili sui "tempi", dopo, nella sede che ti ho detto, e in particolare su proposta del Comitato, è stato proposto il rinvio. Così è. Come si dice, per la precisione.

Andrea Benini

Thursday, December 3, 2009

Pareri in fumo


Il Consiglio Comunale di Follonica ha rinviato il referendum consultivo sull'inceneritore di Scarlino. Notizia del 3 dicembre. Ciò significa che si potrebbe andare a Febbraio prossimo, quando la provincia avrà già preso una decisione riguardo alla concessione della Scarlino Energia.
Non è che io non sia preoccupato per le conseguenze che l'inceneritore ha sulla salute dei cittadini del golfo. Tutt'altro, sono sicuro che la certificazione EMAS non gliela danno.
Però a questo punto mi devo fare una domanda: essendo la provincia e non il comune a dover dare l'ultima parola (l'inceneritore non si trova nel comune di Follonica), che senso ha fargli arrivare un parere quando la decisione è già stata presa?

Sarebbe come se in tribunale la difesa parlasse dopo la sentenza. Non credo che avrebbe molto senso.
Alcuni esponenti della maggioranza hanno detto che semplicemente sarebbe impossibile organizzare il voto per il 10 Dicembre, e si rischierebbe di non raggiungere il quorum del 50%.
Non mi pare plausibile, basterebbe che i partiti mettessero a disposizione le loro sedi per l'allestimento dei seggi e già buona parte dei problemi organizzativi sarebbero risolti.
Come ha intelligentemente rilevato Paola Villani sul Tirreno, "stupisce che, visto che molte parti dello statuto sono state modificate, nessuno abbia pensato di eliminare il tetto del quorum o di abbassarlo". Parole sante.
Il punto è: perchè?

Per ora è meglio non rispondere, aspettiamo gli sviluppi. E poi non mi viene in mente nessuna risposta che mi piacerebbe sentire, quindi in fondo è meglio così.

Wednesday, December 2, 2009

Bagni Pubblici


Come al solito in Italia si fa di un problema privato un problema pubblico. I proprietari di stabilimenti balneari italiani protesatano a Roma "come metalmeccanici o insegnanti", scrive poeticamente il Tirreno, contro "l'Europa matrigna", aggiunge.

Già cattiva Europa! Cosa vuole stavolta? Bandire gare d'appalto senza diritto di prelazione per gli stabilimenti balneari.
Cosa vuol dire? Aumentare la concorrenza fra i gestori, in modo da abbassare i prezzi per "noi" bagnanti e disincentivare la cementificazione.
Già perchè se non sai se ti rinnovano la concessione, chi te lo fa fare di colare tonnellate di cemento sulla spiaggia!

Non mi sembra così arpia quest'Europa. Ma siccome in Italia si fa tutto per diritto di nascita i "nostri" pretendono di mantenere le vecchie concessioni automaticamente o semi-automaticamente rinnovabili, facendo blocco come ogni brava corporazione italiana.
Non solo, si permettono di dire che il danno è per il paese, che le sue "peculiarità" non vengono rispettate.
Porca miseria questa non la dobbiamo bere! Perchè?
1) al 99% dei turisti non frega nulla di chi gestisce il bagno, ma importa solo che "l'acqua sia bagnata" ergo, verranno lo stesso;
2) con questa direttiva si smetterà di costruire strutture permanenti sulle spiaggie, visto che dalla Polveriera al Tony's la spiaggia di Follonica sembra una colata continua, ergo se l'ambiente è più bello i bagnanti vengono più volentieri;
3) si incentiverà un migliore controllo dei costi negli stabilimenti, che dovranno regolarsi per potersi permettere le concessioni;
4) la concorrenza fra i gestori permetterà di pagare meno un'ombrellone, che è solo un pezzo di stoffa sotto il cielo azzurro, e non mi pare il caso di pagarlo l'ira degli Dei come adesso.

Anzi avanzo un'altra proposta al Comune in merito al quarto punto:

Le gare vengano fatte non in base ai prezzi che gli operatori fanno, non in base al prezzo che sono disposti a pagare per avere le concessioni.
Che il bagno ce l'abbia chi fa pagare di meno!

Certo che oggi sono proprio un giacobino...