Friday, September 21, 2007

Taking Grillo serioulsy?

Copy and paste questo bel post di Antonio Nicita

Poi finisce sempre così. I media tradizionali prima ignorano quello che succede nella rete e poi, quando i fenomeni scappano dalla rete e diventano reali, ne diventano ossessionati. Al di là di come ciascuno la pensi sul V day, non è serio passare dalla totale indifferenza all'ossessione. Giornali, telegiornali, talk show parlano solo di Grillo. Io ho mixed feelings. A chi interessa, scrivo qui cosa condivido e cosa no di ciò che è successo prima, dopo e durante il V day.


1. "IGNORATECI ADESSO"
Ottimo slogan. Tenuto su dai ragazzi nella piazza di Bologna. Fosse stato questo invece del vaffa, oggi le cose sarebbero diverse. Sono elettori in gran parte di centro sinistra che mi sembra vogliano dare la sveglia piuttosto che abbattere il governo. Per questo però sbagliano lo slogan (vedi il punto 2): vaffa è troppo definitivo, è un non ritorno. Sono elettori delusi forse da aspettative troppo forti, come dice Scalfari, ma in realtà promesse dal programma elettorale dell'Unione. Sono delusi perché rappresentano una parte della società informata e motivata, di quelli che i partiti dovrebbero corteggiare per portarli dentro e che invece sono sistematicamente ignorati, anche se hanno un PhD o un master. Sono stanchi della banalità e 'delle solite facce'. Vorrebbero capire cosa fa il governo ogni giorno, parlarne, discuterne. E invece assistono a continue liti inspiegabili dentro la maggioranza. Vorrebbero un portavoce vero, uno solo. Sanno come si usa la comunicazione e ammattiscono a vedere come i politici che loro hanno votato non la sappiano usare. In media sono più capaci dei politici che li rappresentano e non sopportano di essere presi in giro. Se é vero che un ministro ha risposto a Grillo "sono qui per caso", come si può pensare di avere credibilità?

2. VAFFANCULO
Il vero punto dolente. La vera stupidaggine. Il vero nervo scoperto. La cosa che manda in fumo, ad oggi, tutto questo potenziale. slogan efficacissimo e quindi inefficacissimo. Intendiamoci, maggiore è la delusione, più liberatorio è il vaffa collettivo. E in fondo il vaffa ha attratto la piazza. Ma è definitivo. Come fai a chiedere a un ministro o a un politico di darsi da fare, come dai a dargli ancora fiducia dopo che lo hai mandato pubblicamente a quel paese? Se lo scopo era dare la sveglia, il vaffa non può funzionare. Perché confonde persone oneste che comunque lavorano, forse con meno apparente efficacia di quanto si vorrebbe, con i peggiori. Il vaffa appiattisce tutto, senza ritorno. E' azzeramento. Quindi liberatorio, ma inefficace. irrealistico. Destinato a condannare alla sconfitta definitiva una parte politica. Era l'errore che cercavano quelli che vogliono che la casta rimanga tale per sempre.

3. GRILLONOMICS
E' la parte più innovativa e meno citata dai giornali. La protesta contro la legge 30 è fatta alla luce di fatti documentati (come nel libro con la prefazione di J. Stiglitz). Ma non chiedono 'protezione', chiedono strumenti di complementarietà (formazione, progressivo inserimento nel mondo del lavoro, limite del tetto precari per azienda, uso non opportunistico degli strumenti di flessibilità in entrata) che pure stavano nel libro bianco di Biagi ma non trasposti nella legge 30. Insomma appare evidente che al precario non viene fornito alcun inventivo a promuovere investimenti specifici nella formazione del proprio capitale umano: perché investire in un talento se sai che puoi uscire presto e in ogni momento? Perché le imprese o le banche hanno diritto a veder remunerati i rischi per i propri investimenti e questo non deve avvenire con il capitale umano? Interessante notare che Grillo (e Stiglitz) contestano la legge 30 ANCHE dal lato del merito, in ciò rappresentando un punto di contrasto con Alesina e Giavazzi (vedi qui) che ritengono la flessibilità in entrata strumento che si accompagna alla promozione del merito. E invece dice Stiglitz proprio questa incertezza e l'impossibilità di investire in capitale umano a comportare che un precariato senza alcuna tutela (non necessariamente giuridica, sarebbero sufficienti tutele economiche) si associano ad una riduzione e non ad un aumento del merito come criterio di selezione.

4. GIORNALISMO POLITICO
E' un attacco demagogico ma che ha un suo fondamento. Sono scomparsi i fatti e il controllo pubblico sulle informazioni. I giornalisti specie quelli televisivi sono diventati oramai microfoni senza interlocuzione. E' il contrario della rete "li non puoi mentire", dice a ragione Grillo. E il giornalismo politico della carta stampata alimenta l'inferno che rappresenta. Lo scoop inesistente su cose di scarso impatto. Su questo punto non si può che condividere.

5. LA PROPOSTA DI LEGGE
Metodo intelligente perché ha dato una finalità organizzativa alla v day, ma tutte e tre le proposte si prestano a discussione (ci sono condanne e condanne; la preferenza può selezionare i migliori ma anche i portatori di tessere; i bravi parlamentari dovrebbero restare a lungo).

6. BROWN & MR. BEAN
Questa l'ho trovata la parte più stupida. Grillo dice che i politici che gli rispondono sono ridicoli perché è come se Mr Brown rispondesse a Mr Bean. E' stupida perché se fai casino e ti lamenti che la classe politica non ti considera poi non puoi deriderla quando prova a discutere, anche se a modo suo. Mr. Bean è muto. Mr. grillo no. Dietro questo approccio c'è in realtà la chiusura che fa il paio con il vaffa: io ti offendo, io ti accuso, io ti mando a quel paese e tu non puoi dire o fare nulla.

7. DIPENDENTI
Gli eletti sono dipendenti del popolo sovrano che ti dice cosa devi fare. Non mi piace. Il popolo ti sanziona non rivotandoti. I politici devono essere liberi ma devono rispondere.

8. ANTONIO DI PIETRO
Cavalca inebriato la piazza. Non conosce i suoi sottosegretari e se ne vanta. Non sappiamo che sta facendo come ministro, ma scrive continuamente sul blog, ora che lo ha scoperto. Molto meglio come scrive di come parla. Non credo mi piaccia. Dice che due ministri infrastrutture e trasporti sono troppi. Sia generoso, dia un esempio di alta politica e consegni le sue deleghe a Bianchi, senza però minacciare di togliere voti a Prodi. Lo facesse rivedrei subito la mia opinione su di lui. E gli chiederei scusa.

9. GENTILONI
Grillo continua a non essere correttamente informato dal punto di vista tecnico-giuridico ed è catturato dalla proprietà di Europa 7. C'é o ci fa? Rinvio a quanto scritto su questo blog in un precedente post.

10. AMATO
Non sta simpatico a Grillo, ma tutto quello che ha detto Grillo non ha totalmente senso. Amato non è mai stato cassiere del PSI e ha smesso di essere presidente antitrust nel 1997, quindi non c'entra nulla in ogni caso con Parmalat e Fiorani. Qui Grillo ha sfiorato l'assoluto nulla. Peraltro, ne avessimo persone della capacità di Amato.

11. 8 settembre
Non é cambiato nulla dal dopo guerra, dice Grillo. Chiedetelo ai nonni. E studiamo la storia.

12. RELOAD: taking Grillo seriously
Fossi un leader di csin incontrerei Grillo e discuterei con lui. Se risponde con un vaffa è antipolitica e come tale va trattata. Se invece ci si parla e si apre alla partecipazione, forse il vaffa sarà servito a qualcosa.


Thursday, September 13, 2007

Tuesday, September 11, 2007

I siti dei candidati al PD e l'effetto Grillo: Adinolfi ci sa fare, Veltroni ci prova

Di fatto, il V-Day di Beppe Grillo ha sdoganato i blog e internet come luogo della politica, ed è quindi utile fare una rassegna tra i siti dei candidati.


Tutti i siti sono nati per la campagna delle primarie. Tutti, tranne uno, quello del giornalista, blogger, under 40 Mario Adinolfi (www.marioadinolfi.it) sceso in campo in nome di quei 28 milioni di italiani che hanno meno di quaranta anni e neppure un rappresentante in parlamento. "Un genocidio politico" a cui Adinolfi vorrebbe almeno in parte porre rimedio. "Si può fare" è la parola d'ordine per "la Generazione U come under 40, come U2, come Ulivo, come Europa, come inversione a U"; si può fare, come cantava Angelo Branduardi, "puoi volere, puoi lottare, fermarti o rinunciare". Si può cambiare, o almeno ci si può provare. Da quando è diventata ufficiale la candidatura (18 luglio) il sito ha avuto più di duecentomila clic
Adinolfi ha un proprio programma di intenti sul suo blog che riassume con tre numeri 100.2.0.
Lo stesso Adinolfi ha così commentato il successo del V-Day: "Nella blogosfera italiana dall’8 settembre 2007 qualcosa cambia. Passa finalmente, anche tra noi che sui blog ci stiamo da anni, una coscienza-di-noi che prima non c’era. Era come se non avessimo sicurezza in noi stessi, come se ci rifugiassimo in una perenne autoironia deresponsabilizzante, privandoci così della fatica quotidiana del far politica attraverso questo mezzo completamente diverso che è il blog. Ci siamo, ne sono certo, svegliati. E lo dobbiamo anche a Beppe Grillo."

Difficile battere il blogger Adinolfi nel suo territorio di caccia, difatti il sito è forse il più interattivo, una specie di diario elettorale work in progress, la cronaca di ogni giornata in archivio, veri e propri filmati che raccontano - con ironia e sarcasmo - "la folle avventura di un candidato senza partito". E però il team Adinolfi fa i complimenti a www.scelgorosy.it , parola d'ordine "Partito democratico, davvero", con la faccia di Rosy Bindi che sorride accattivante. C'è la biografia, cliccatissima, l'organizzazione territoriale, l'agenda, il programma, il dibattito giorno per giorno, i contatti, Rosy-chat e Rosy-blog e il forum "Idee per il Pd". E a metà settembre, il 15, ci saranno on line le primarie delle primarie, cioè la scelta di chi guiderà le liste nei vari collegi. Uno dei cavalli di battaglia del sito sono stati i documenti con la composizione nel dettaglio, di circoscrizioni, collegi e seggi, una bussola fondamentale per preparare le liste.

Anche Enrico Letta si è candidato sul web. Era il 24 luglio e su www.enricoletta.it il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ruppe gli indugi - parecchie alleanze e qualche amicizia - per dire mi candido. Se all'epoca fu criticato - messaggio fisso, troppo televisivo, poco internauta - in un mese e mezzo il sito è diventato scoppiettante, mosso, vivace, pieno di roba, col video-viaggio della campagna elettorale, il borsino delle idee, l'agenda, la bacheca, il festival di Piacenza - la due giorni che Letta dedica al programma - 45 mila contatti in un mese.

Un po' più "serio", quasi arrabbiato, il contatto con il candidato Piergiorgio Gawronski (www. gawronski. it). L'approccio è diretto: primo piano del viso in campo azzurro, maniche di camicia e libreria, sullo sfondo il volteggio fiero di un'aquila, il candidato attacca: "L'Italia è soffocata da una classe politica che ha smarrito senza civico, etica e missione. Caro amico/a, forse ci siamo già incontrati, abbiamo chiesto insieme il rispetto della legalità, la fine degli abusi legalizzati dei politici, del mobbing contro le persone migliori...". Messaggio impegnativo, la vera politica al servizio dei cittadini contro l'antipolitica al potere, di sicuro effetto, qualche migliaio di clic.

Più dolce l'approccio di Jacopo Gavazzoli Schettini (www.jacopo-g-schettini.eu) che si presenta come l'economista etico, 42 anni, fiorentino di nascita, europeo di adozione, repubblicano di formazione politica, appassionato di tennis ("rovescio bimane, impugnatura del diritto western") e dice chi lo manda: "All'inizio rispondevo, scherzando, la maga maghella e il priorato di Sion. La verità è che c'è una generazione che ha pagato un prezzo sociale molto alto per come è stata guidata ed indebitata la Repubblica in questi ultimi trenta anni e che chiede di cambiare pagina".

Infine www.lanuovastagione.it, la corazzata web del ticket Veltroni-Franceschini. Il più cliccato, il più ricco, il più postato, tutto il partito democratico - anima, idee, persone, filmati - in una pagina web e relativi link dai colori azzurro-verde e il sorriso di Walter che guarda lontano. Da qui, in questo mese, sono passate idee, appelli, convocazioni, adesioni, donazioni. E' passato e passerà il cuore dibattito politico. Il sindaco-candidato posta in continuazione. L'ultimo messaggio dice: "Mi vedrete poco in televisione, non voglio partecipare al tritacarne, chiunque fa questo lavoro e lo ha fatto costruendosi il consenso pezzo per pezzo, sa che questo non nasce in televisione. Noi dobbiamo smetterla di parlare con un linguaggio politichese, con la lingua di Porta a Porta...". Meglio internet, le community e i social network. Poi c'è sempre l'antico dibattito in qualche intramontabile festa di partito.

Titolo e la rassegna dei siti è liberamente (e parzialmente) ripresa da qui.

Sunday, September 2, 2007

Primarie anti-mafia

La Sinistra Giovanile e le associazioni anti-criminalità chiedono un impegno preciso per le primarie.
Chi si candida per le primarie del PD nelle regioni del Sud deve indicare i boss da combattere. Ad esempio, nel collegio di Stabia, "devono indicare di essere contro i D'Alessandro, i Cesarano, gli Imparato, gli Omobono-Scarpa".


Continua qui.

Saturday, September 1, 2007

Teatrocrazia


“…la democrazia è idealmente il governo del potere visibile, cioè del potere che si esercita o si dovrebbe esercitare sempre in pubblico, come se si trattasse di uno spettacolo cui sono chiamati ad assistere, per acclamare e zittire, tutti i cittadini. Più di duemila anni fa Platone, per designare, se pure con una connotazione negativa il governo democratico, aveva coniato il termine teatrocrazia"

Bobbio N. (1981:183-4), Le Ideologie e il Potere in Crisi. Firenze:Felice Le Monnier