Ad oggi 20 Luglio 2007 i candidati sono (in ordine alfabetico):
Mario Adinolfi. Under 40, blogger della cosiddetta
Generazione U, simpatizzante della Margherita ma estraneo ai giochi dentro quel partito, si candida per ricordare che esiste anche un'Italia che non ha ancora i capelli bianchi. Il rischio: fare la fine di Scalfarotto.
Rosy Bindi. Cattolica, però si batte per la laicità, ha detto di correre per le donne - altrimenti assenti - e anche contro gli apparati, che sostengono Veltroni. Non è, come si crede, una "monaca", ma una donna piuttosto forte, anche polemica, non aliena dalla contesa all'italiana. Dietro di lei c'è chi vede il sostegno dei prodiani - Arturo Parisi in primis - non proprio così contenti di un plebiscito per Veltroni.
Furio Colombo. Ex direttore dell'Unità, diessino super-americano, ma anche simbolo della stagione antiberlusconiana dei girotondi. Per qualcuno, una dote tuttora indispensabile; per altri, il limite dell'intransigentisimo morettiano di una certa sinistra.
Jacopo Gavazzoli Schettini, direttore della Aei, l'Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics.
Walter Veltroni. E' il leader favorito, appoggiato da Ds e Margherita, quello che dovrebbe vincere a man bassa, unto da mezzo mondo. Unisce tutti e però, per questo, è eternamente sospettato di furbizia acuta. Si è tenuto un passo indietro rispetto alle ferite degli altri della sua generazione, da Roma s'è conquistato una credibilità e una tribuna utile. Adesso dovrà far vedere di poter costruire una sinistra nuova, che non sia la semplice farraginosa giustapposizione dei riformisti (spenti) e dei radical (rissosi).
Candidabili. A un passo dal candidarsi sarebbe
Enrico Letta. Se così sarà, è di certo il nome più insidioso per avvicinare Veltroni, quello che incarna l'anima più pragmatica, che potrebbe parlare anche i ceti delusi del Nord. Il limite: ce lo vedete a scaldare un cuore?
Intanto i
primi sondaggi vedono Veltroni al 65%, Bindi 15%, Letta 10%, Adinolfi 6%, Colombo 3% e Gavazzoli Schettini 1%.
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