Di fatto, il V-Day di Beppe Grillo ha sdoganato i blog e internet come luogo della politica, ed è quindi utile fare una rassegna tra i siti dei candidati.
Tutti i siti sono nati per la campagna delle primarie. Tutti, tranne uno, quello del giornalista, blogger, under 40 Mario Adinolfi (www.marioadinolfi.it) sceso in campo in nome di quei 28 milioni di italiani che hanno meno di quaranta anni e neppure un rappresentante in parlamento. "Un genocidio politico" a cui Adinolfi vorrebbe almeno in parte porre rimedio. "Si può fare" è la parola d'ordine per "la Generazione U come under 40, come U2, come Ulivo, come Europa, come inversione a U"; si può fare, come cantava Angelo Branduardi, "puoi volere, puoi lottare, fermarti o rinunciare". Si può cambiare, o almeno ci si può provare. Da quando è diventata ufficiale la candidatura (18 luglio) il sito ha avuto più di duecentomila clic
Adinolfi ha un proprio programma di intenti sul suo blog che riassume con tre numeri 100.2.0.
Lo stesso Adinolfi ha così commentato il successo del V-Day: "Nella blogosfera italiana dall’8 settembre 2007 qualcosa cambia. Passa finalmente, anche tra noi che sui blog ci stiamo da anni, una coscienza-di-noi che prima non c’era. Era come se non avessimo sicurezza in noi stessi, come se ci rifugiassimo in una perenne autoironia deresponsabilizzante, privandoci così della fatica quotidiana del far politica attraverso questo mezzo completamente diverso che è il blog. Ci siamo, ne sono certo, svegliati. E lo dobbiamo anche a Beppe Grillo."
Difficile battere il blogger Adinolfi nel suo territorio di caccia, difatti il sito è forse il più interattivo, una specie di diario elettorale work in progress, la cronaca di ogni giornata in archivio, veri e propri filmati che raccontano - con ironia e sarcasmo - "la folle avventura di un candidato senza partito". E però il team Adinolfi fa i complimenti a www.scelgorosy.it , parola d'ordine "Partito democratico, davvero", con la faccia di Rosy Bindi che sorride accattivante. C'è la biografia, cliccatissima, l'organizzazione territoriale, l'agenda, il programma, il dibattito giorno per giorno, i contatti, Rosy-chat e Rosy-blog e il forum "Idee per il Pd". E a metà settembre, il 15, ci saranno on line le primarie delle primarie, cioè la scelta di chi guiderà le liste nei vari collegi. Uno dei cavalli di battaglia del sito sono stati i documenti con la composizione nel dettaglio, di circoscrizioni, collegi e seggi, una bussola fondamentale per preparare le liste.
Anche Enrico Letta si è candidato sul web. Era il 24 luglio e su www.enricoletta.it il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ruppe gli indugi - parecchie alleanze e qualche amicizia - per dire mi candido. Se all'epoca fu criticato - messaggio fisso, troppo televisivo, poco internauta - in un mese e mezzo il sito è diventato scoppiettante, mosso, vivace, pieno di roba, col video-viaggio della campagna elettorale, il borsino delle idee, l'agenda, la bacheca, il festival di Piacenza - la due giorni che Letta dedica al programma - 45 mila contatti in un mese.
Un po' più "serio", quasi arrabbiato, il contatto con il candidato Piergiorgio Gawronski (www. gawronski. it). L'approccio è diretto: primo piano del viso in campo azzurro, maniche di camicia e libreria, sullo sfondo il volteggio fiero di un'aquila, il candidato attacca: "L'Italia è soffocata da una classe politica che ha smarrito senza civico, etica e missione. Caro amico/a, forse ci siamo già incontrati, abbiamo chiesto insieme il rispetto della legalità, la fine degli abusi legalizzati dei politici, del mobbing contro le persone migliori...". Messaggio impegnativo, la vera politica al servizio dei cittadini contro l'antipolitica al potere, di sicuro effetto, qualche migliaio di clic.
Più dolce l'approccio di Jacopo Gavazzoli Schettini (www.jacopo-g-schettini.eu) che si presenta come l'economista etico, 42 anni, fiorentino di nascita, europeo di adozione, repubblicano di formazione politica, appassionato di tennis ("rovescio bimane, impugnatura del diritto western") e dice chi lo manda: "All'inizio rispondevo, scherzando, la maga maghella e il priorato di Sion. La verità è che c'è una generazione che ha pagato un prezzo sociale molto alto per come è stata guidata ed indebitata la Repubblica in questi ultimi trenta anni e che chiede di cambiare pagina".
Infine www.lanuovastagione.it, la corazzata web del ticket Veltroni-Franceschini. Il più cliccato, il più ricco, il più postato, tutto il partito democratico - anima, idee, persone, filmati - in una pagina web e relativi link dai colori azzurro-verde e il sorriso di Walter che guarda lontano. Da qui, in questo mese, sono passate idee, appelli, convocazioni, adesioni, donazioni. E' passato e passerà il cuore dibattito politico. Il sindaco-candidato posta in continuazione. L'ultimo messaggio dice: "Mi vedrete poco in televisione, non voglio partecipare al tritacarne, chiunque fa questo lavoro e lo ha fatto costruendosi il consenso pezzo per pezzo, sa che questo non nasce in televisione. Noi dobbiamo smetterla di parlare con un linguaggio politichese, con la lingua di Porta a Porta...". Meglio internet, le community e i social network. Poi c'è sempre l'antico dibattito in qualche intramontabile festa di partito.
Titolo e la rassegna dei siti è liberamente (e parzialmente) ripresa da qui.
Tutti i siti sono nati per la campagna delle primarie. Tutti, tranne uno, quello del giornalista, blogger, under 40 Mario Adinolfi (www.marioadinolfi.it) sceso in campo in nome di quei 28 milioni di italiani che hanno meno di quaranta anni e neppure un rappresentante in parlamento. "Un genocidio politico" a cui Adinolfi vorrebbe almeno in parte porre rimedio. "Si può fare" è la parola d'ordine per "la Generazione U come under 40, come U2, come Ulivo, come Europa, come inversione a U"; si può fare, come cantava Angelo Branduardi, "puoi volere, puoi lottare, fermarti o rinunciare". Si può cambiare, o almeno ci si può provare. Da quando è diventata ufficiale la candidatura (18 luglio) il sito ha avuto più di duecentomila clic
Adinolfi ha un proprio programma di intenti sul suo blog che riassume con tre numeri 100.2.0.
Lo stesso Adinolfi ha così commentato il successo del V-Day: "Nella blogosfera italiana dall’8 settembre 2007 qualcosa cambia. Passa finalmente, anche tra noi che sui blog ci stiamo da anni, una coscienza-di-noi che prima non c’era. Era come se non avessimo sicurezza in noi stessi, come se ci rifugiassimo in una perenne autoironia deresponsabilizzante, privandoci così della fatica quotidiana del far politica attraverso questo mezzo completamente diverso che è il blog. Ci siamo, ne sono certo, svegliati. E lo dobbiamo anche a Beppe Grillo."
Difficile battere il blogger Adinolfi nel suo territorio di caccia, difatti il sito è forse il più interattivo, una specie di diario elettorale work in progress, la cronaca di ogni giornata in archivio, veri e propri filmati che raccontano - con ironia e sarcasmo - "la folle avventura di un candidato senza partito". E però il team Adinolfi fa i complimenti a www.scelgorosy.it , parola d'ordine "Partito democratico, davvero", con la faccia di Rosy Bindi che sorride accattivante. C'è la biografia, cliccatissima, l'organizzazione territoriale, l'agenda, il programma, il dibattito giorno per giorno, i contatti, Rosy-chat e Rosy-blog e il forum "Idee per il Pd". E a metà settembre, il 15, ci saranno on line le primarie delle primarie, cioè la scelta di chi guiderà le liste nei vari collegi. Uno dei cavalli di battaglia del sito sono stati i documenti con la composizione nel dettaglio, di circoscrizioni, collegi e seggi, una bussola fondamentale per preparare le liste.
Anche Enrico Letta si è candidato sul web. Era il 24 luglio e su www.enricoletta.it il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ruppe gli indugi - parecchie alleanze e qualche amicizia - per dire mi candido. Se all'epoca fu criticato - messaggio fisso, troppo televisivo, poco internauta - in un mese e mezzo il sito è diventato scoppiettante, mosso, vivace, pieno di roba, col video-viaggio della campagna elettorale, il borsino delle idee, l'agenda, la bacheca, il festival di Piacenza - la due giorni che Letta dedica al programma - 45 mila contatti in un mese.
Un po' più "serio", quasi arrabbiato, il contatto con il candidato Piergiorgio Gawronski (www. gawronski. it). L'approccio è diretto: primo piano del viso in campo azzurro, maniche di camicia e libreria, sullo sfondo il volteggio fiero di un'aquila, il candidato attacca: "L'Italia è soffocata da una classe politica che ha smarrito senza civico, etica e missione. Caro amico/a, forse ci siamo già incontrati, abbiamo chiesto insieme il rispetto della legalità, la fine degli abusi legalizzati dei politici, del mobbing contro le persone migliori...". Messaggio impegnativo, la vera politica al servizio dei cittadini contro l'antipolitica al potere, di sicuro effetto, qualche migliaio di clic.
Più dolce l'approccio di Jacopo Gavazzoli Schettini (www.jacopo-g-schettini.eu) che si presenta come l'economista etico, 42 anni, fiorentino di nascita, europeo di adozione, repubblicano di formazione politica, appassionato di tennis ("rovescio bimane, impugnatura del diritto western") e dice chi lo manda: "All'inizio rispondevo, scherzando, la maga maghella e il priorato di Sion. La verità è che c'è una generazione che ha pagato un prezzo sociale molto alto per come è stata guidata ed indebitata la Repubblica in questi ultimi trenta anni e che chiede di cambiare pagina".
Infine www.lanuovastagione.it, la corazzata web del ticket Veltroni-Franceschini. Il più cliccato, il più ricco, il più postato, tutto il partito democratico - anima, idee, persone, filmati - in una pagina web e relativi link dai colori azzurro-verde e il sorriso di Walter che guarda lontano. Da qui, in questo mese, sono passate idee, appelli, convocazioni, adesioni, donazioni. E' passato e passerà il cuore dibattito politico. Il sindaco-candidato posta in continuazione. L'ultimo messaggio dice: "Mi vedrete poco in televisione, non voglio partecipare al tritacarne, chiunque fa questo lavoro e lo ha fatto costruendosi il consenso pezzo per pezzo, sa che questo non nasce in televisione. Noi dobbiamo smetterla di parlare con un linguaggio politichese, con la lingua di Porta a Porta...". Meglio internet, le community e i social network. Poi c'è sempre l'antico dibattito in qualche intramontabile festa di partito.
Titolo e la rassegna dei siti è liberamente (e parzialmente) ripresa da qui.