Wednesday, March 10, 2010

Contro “i voleri dell’Augusto” di turno

Nei giorni in cui il Parlamento è impegnato sul “legittimo impedimento”, il Consiglio dei Ministri vara il decreto “salva liste”, che, malgrado il plurale, è rivolto a una sola lista. Sembra quasi che in Italia non ci siano altre questioni rilevanti se non quelle legate al Premier e al suo partito; e intanto la crisi continua a mordere lavoro, famiglie e imprenditori e i casi di corruzione tornano a essere cronaca quotidiana.

Il “pasticciaccio romano” rivela una profonda pressappocaggine degli apparati del PDL. Una pressappocaggine aggravata da profonde lacerazioni interne e da lotte intestine. E’ un fatto noto che la definizione dei candidati delle liste romane del PDL è avvenuta al chiuso di quattro mura nell’ultima notte, all’ultimo momento. E’ bastato quindi un piccolo imprevisto per procurare un ritardo di consegna che ha generato il “pasticciaccio romano”.
Al contrario, valuto positivamente il processo delle primarie portato avanti dal PD regionale. Positivo perchè le liste sono state definite mesi e settimane prima della consegna. Positivo perchè a scegliere non sono stati degli oligarchi di apparato, ma le persone, tra cui molti follonichesi.

Certo, non nego che le primarie siano uno strumento perfettibile; ma è assordante il silenzio del PDL locale sul “pasticciaccio romano” almeno quanto erano stridenti le critiche portate avanti dal PDL locale sulle primarie del centro-sinistra. Gli stessi esponenti che urlavano spavaldamente le pecche dello strumento delle primarie oggi sottacciono impauriti alla palese nefandezza dei loro metodi, che bloccano un’intera nazione. Eppure sono in molti elettori del PDL che ammettono la propria contrarietà a questi metodi, ma i vertici del PDL (anche locale) “fanno orecchie da mercante”.

Come ha scritto Ernesto Galli Della Loggia in un editoriale del Corriere della Sera, “Se conta solo la vittoria elettorale, infatti, e il carisma berlusconiano basta a vincere le elezioni, allora è fatale che la qualità degli uomini, il merito, l’onestà, non contino niente. Che tutto si riduca a chi si precipita meglio e per primo a fare i voleri dell’Augusto, a prodursi nell’inchino più profondo e nell’elogio più compiacente. Salvo poi, come capita, ordire dietro le quinte le inevitabili congiure.”

Qui non si tratta di decidere a chi intitolare una via, ma di stabilire le regole democratiche e le libertà politiche e sociali della nostra comunità. Per tutto ciò attendo, presuppongo vanamente, uno scatto di orgoglio da parte del centro-destra cittadino contro “i voleri dell’Augusto” di turno.

Il PD dal canto suo, scenderà in piazza e trasformerà tutte le proprie manifestazioni elettorali in una mobilitazione di protesta ed in difesa delle regole democratiche.

da: http://www.partitodemocratico-follonica.it/?p=332