Wednesday, April 21, 2010

Marrazzo è fra noi




Piero Marrazzo ha rotto il silenzio, ha aspettato che la Magistratura parlasse e poi è tornato a parlare lui dai microfoni di SkyTG24. Tanto di cappello per la pazienza.
Però, come ha scritto anche il Fatto Quotidiano, un po' pochino. Marrazzo parla di "errori personali" e chiede scusa "alla moglie ed alle figlie" per quanto ha fatto.
Niente da dire, siamo in Italia e la famiglia viene prima di tutto. Ma siamo anche nel paese delle eccezioni, dove le responsabilità politiche non esistono.
Marrazzo parla da padre di famiglia e si scorda di essere un uomo dello Stato. Di come ha mancato nei confronti dei suoi elettori, di tutti i cittadini del Lazio e del suo partito non sembra fregargli granchè.
Con quello scandalo ha gettato una regione nel caos politico e si è reso in parte responsabile della sconfitta del cantrosinistra.
Beninteso, io non giudico le preferenze sessuali di Marrazzo e non sminuisco il dolore che probabilmente ha inflitto alla sua famiglia con il suo comportamento.
Lui però si è macchiato anche di una colpa molto grave per un uomo politico: si è reso ricattabile. Un politico ricattabile è un politico a metà di cui i cittadini non possono fidarsi e su cui un paese non può contare nei momenti di necessità. In qualunque momento esiste il rischio che l'interesse nazionale venga messo in secondo piano rispetto all'interesse personale dei ricattatori.
In Italia sappiamo bene cosa succede quando qualcuno mette l'intero apparato dello Stato al servizio dei suoi porci comodi o di quelli delle sue aziende. Dovremmo fare più attenzione.
Un padre di famiglia che si lascia ricattare per salvare il proprio nido merita forse comprensione, ma un politico che lo fa è pericoloso per se e per gli altri. Purtroppo accettando di servire lo Stato si fa una scelta radicale e la propria vita non è più "privata" ma appartiene anche alla nazione. E' triste e forse un po' disumanizzante ma è la verità. Forse anche di questo Marrazzo dovrebbe chiedere scusa.