Come ha ben spiegato Leonardo Coen in un articolo su Affari e Finanza di Repubblica lo scorso 23 luglio, l’Estonia il Paese più digitale d’Europa.
90 è la percentuale dei giovani tra i 18 e i 25 anni che usa una connessione a banda larga per andare in rete, 40 la quota di export dell’Estonia realizzata grazie alla vendita di beni e servizi hi-tech, 75 la percentuale della popolazione estone che paga le sue tasse esclusivamente on line.
Di sicuro, ad agevolare l’incredibile sviluppo di una nazione che ha ottenuto l’indipendenza da Mosca appena 16 anni fa, è l’esiguo numero della popolazione (1 milione e 360 mila abitanti), ma la vera e propria rivoluzione a cui stiamo assistendo non può giustificarsi solo con questo. E’ la "visione" che ha lo Stato nei confronti della "Rete" che è realmente rivoluzionaria. Skype è stato adottato come tecnologia standard per la telefonia, ed è infatti in Estonia che stanno due delle quattro sedi dell’azienda che lo sviluppa.
Anche gli abitanti delle zone più remote sono collegati con il resto del mondo e tutti hanno una propria e-mail; il sistema bancario è totalmente on line e tutte le scuole sono connesse; le sedute del Parlamento sono trasmesse via web e alle scorse elezioni c’è stato il primo esperimento di voto elettronico. Tutto ciò incentiva la partecipazione della popolazione alla vita politica e facilita un rapporto positivo tra istituzioni ed elettori, ai quali è concessa addirittura la possibilità di fornire su un sito dal nome suggestivo: TOM - che in estone è l’acronimo di "Io decido oggi" - idee, suggerimenti, proposte di legge. Nel primo anno ci sono stati 1420 suggerimenti e 450 proposte, 25 delle quali accolte.
Ed è per una Rivoluzione Italiana della Rete che è nata l’iniziativa di un "Patto con Walter".
90 è la percentuale dei giovani tra i 18 e i 25 anni che usa una connessione a banda larga per andare in rete, 40 la quota di export dell’Estonia realizzata grazie alla vendita di beni e servizi hi-tech, 75 la percentuale della popolazione estone che paga le sue tasse esclusivamente on line.
Di sicuro, ad agevolare l’incredibile sviluppo di una nazione che ha ottenuto l’indipendenza da Mosca appena 16 anni fa, è l’esiguo numero della popolazione (1 milione e 360 mila abitanti), ma la vera e propria rivoluzione a cui stiamo assistendo non può giustificarsi solo con questo. E’ la "visione" che ha lo Stato nei confronti della "Rete" che è realmente rivoluzionaria. Skype è stato adottato come tecnologia standard per la telefonia, ed è infatti in Estonia che stanno due delle quattro sedi dell’azienda che lo sviluppa.
Anche gli abitanti delle zone più remote sono collegati con il resto del mondo e tutti hanno una propria e-mail; il sistema bancario è totalmente on line e tutte le scuole sono connesse; le sedute del Parlamento sono trasmesse via web e alle scorse elezioni c’è stato il primo esperimento di voto elettronico. Tutto ciò incentiva la partecipazione della popolazione alla vita politica e facilita un rapporto positivo tra istituzioni ed elettori, ai quali è concessa addirittura la possibilità di fornire su un sito dal nome suggestivo: TOM - che in estone è l’acronimo di "Io decido oggi" - idee, suggerimenti, proposte di legge. Nel primo anno ci sono stati 1420 suggerimenti e 450 proposte, 25 delle quali accolte.
Ed è per una Rivoluzione Italiana della Rete che è nata l’iniziativa di un "Patto con Walter".
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