Care ragazze, cari ragazzi,
il Partito Democratico fin dalla sua nascita ha voluto coinvolgere i giovani ad ogni livello. Al momento di definire le regole di svolgimento delle primarie abbiamo deciso di coinvolgere anche i minorenni. Per la prima volta nella storia della politica italiana si è potuto votare a 16 anni e ancora più importante, ci si è potuti candidare. Durante le primarie ho chiesto ai candidati impegnati nelle liste al mio fianco di distribuire davanti alle scuole una mia lettera. Per invitare i ragazzi ad andare a votare. È stato un momento importante e bello. Un lunedì mattina in cui in tutta Italia siamo andati incontro ai più giovani, confrontandoci, accogliendo anche lo scetticismo di chi fra loro pensava a una chiamata strumentale. Non è così. I giovani sono un patrimonio, una delle risorse più importanti per l’Italia, per questo credo che anche alle amministrative si possa votare a 16 anni. Nella vostra lettera parlate d’interesse generale. Secondo un sondaggio condotto dal New York Times con la CBS e MTV, il 54% dei votanti tra i 17 e i 29 anni negli Stati Uniti voterebbe per i Democratici. Le domande condotte hanno riguardato i diritti civili, il sistema sanitario, i nuovi immigrati, i temi etici. Sono questi i temi del Pd. Nel Partito democratico svilupperemo assieme le culture della legalità, dell'ambiente, coltiveremo un sistema di valori che include la solidarietà e il rispetto degli altri. Incontro di continuo centinaia di ragazze e ragazzi, e non condivido la rappresentazione che se ne da. Pochi episodi, a volte gravi, sono usati per mettere un marchio sulle giovani generazioni senza considerare le migliaia di ragazze e ragazzi che studiano, lavorano, hanno valori profondi, fanno volontariato e si impegnano nelle attività culturali. In questo caso vale il principio per cui fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Invece bisogna fare attenzione alla foresta che cresce.
Per fortuna, diversamente da come la pensano gli adulti, sono vive in voi le parole di Bob Dylan: “Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”. Penso ai vostri coetanei di Addio Pizzo: hanno scelto di fare acquisti solo presso i negozianti palermitani che rifiutano di versare denaro alla mafia. Quei ragazzi stanno restituendo a degli imprenditori la loro libertà, quella di agire lealmente sul mercato. Il Partito Democratico ha bisogno dei vostri sogni, delle vostre speranze, della vostra voglia di futuro. Deve avvicinarsi a quelli che oggi hanno sfiducia nella politica. Dobbiamo dirgli assieme di “essere loro la politica”, come hanno fatto i loro coetanei candidatisi ed eletti alla nostra Assemblea Costituente. Per questo spero che in primavera si possano tenere le primarie dei giovani, aperte agli italiani nuovi e ai nuovi italiani, quegli immigrati di seconda generazione a cui si devono riconoscere diritti certi. È necessario che i giovani possano da subito sperimentare il confronto, e il meccanismo delle primarie mi sembra quello ideale. Non per descrivervi, come fanno spesso gli istituti di ricerca, né per dare di voi la rappresentazione che vogliamo, la copia in sedicesimo di altre strutture, replicandone pregi e difetti. Vorrei definissimo assieme le regole per partecipare, poi le primarie di primavera faranno venire alla luce la ricchezza nella diversità, la capacità di portare in politica, prendendole a prestito dalla vita di tutti i giorni, le vostre esperienze di comunità: a scuola, in rete, nelle università, nelle associazioni, sui luoghi di lavoro, per poi vedervi partecipare alla vita del Pd in base alle vostre capacità e conoscenze e non per una compensazione anagrafica.
Penso alle migliaia di professionisti in maggioranza “under 30” che lavorano nelle aziende italiane confrontandosi quotidianamente con la flessibilità, alle decine di factory che portano avanti progetti culturali creati e seguiti da giovani di talento, ai ricercatori universitari che sanno benissimo come il sapere dovrebbe stare a cuore ad ogni parte politica, ai tanti giovani che hanno smesso di studiare e lavorano duramente senza interessarsi di politica perché pensano che non discuteremo mai di quello di cui parlano la sera a tavola: le tasse, come arrivare a fine mese, i problemi dell’assistenza sociale. Non so ancora come sarà questo movimento. Lo decideremo assieme. Di sicuro dovrà partire dalla Sinistra Giovanile e dai giovani della Margherita. Di sicuro dovrà coinvolgere i ragazzi che rappresentano una risorsa per il Paese e che hanno voglia di affacciarsi per la prima volta alla politica. Persone che sono nate senza conoscere i grandi partiti da cui proveniamo. Per questo immagino una costellazione di strumenti, più cose diverse, per parlare a più ragazzi possibile. Per questo immagino un movimento nuovo, aperto, una rete fatta di nodi interscambiabili, in grado di sollecitare e valorizzare anche in politica le energie che vi contraddistinguono. Una rete che si rivolgerà ai giovani in tanti modi: dall’agorà di internet e dagli incontri sul territorio, fino a una webradio, cortometraggi, mobilitazioni via sms. Le primarie di primavera arricchiranno il Partito Democratico dei giovani italiani, e delle loro idee rendendolo ancora di più una forza innovativa e contemporanea.
Per questo il futuro sarà soprattutto il vostro. La scommessa è fare, insieme, un paese diverso, un’Italia nuova
Walter Veltroni
il Partito Democratico fin dalla sua nascita ha voluto coinvolgere i giovani ad ogni livello. Al momento di definire le regole di svolgimento delle primarie abbiamo deciso di coinvolgere anche i minorenni. Per la prima volta nella storia della politica italiana si è potuto votare a 16 anni e ancora più importante, ci si è potuti candidare. Durante le primarie ho chiesto ai candidati impegnati nelle liste al mio fianco di distribuire davanti alle scuole una mia lettera. Per invitare i ragazzi ad andare a votare. È stato un momento importante e bello. Un lunedì mattina in cui in tutta Italia siamo andati incontro ai più giovani, confrontandoci, accogliendo anche lo scetticismo di chi fra loro pensava a una chiamata strumentale. Non è così. I giovani sono un patrimonio, una delle risorse più importanti per l’Italia, per questo credo che anche alle amministrative si possa votare a 16 anni. Nella vostra lettera parlate d’interesse generale. Secondo un sondaggio condotto dal New York Times con la CBS e MTV, il 54% dei votanti tra i 17 e i 29 anni negli Stati Uniti voterebbe per i Democratici. Le domande condotte hanno riguardato i diritti civili, il sistema sanitario, i nuovi immigrati, i temi etici. Sono questi i temi del Pd. Nel Partito democratico svilupperemo assieme le culture della legalità, dell'ambiente, coltiveremo un sistema di valori che include la solidarietà e il rispetto degli altri. Incontro di continuo centinaia di ragazze e ragazzi, e non condivido la rappresentazione che se ne da. Pochi episodi, a volte gravi, sono usati per mettere un marchio sulle giovani generazioni senza considerare le migliaia di ragazze e ragazzi che studiano, lavorano, hanno valori profondi, fanno volontariato e si impegnano nelle attività culturali. In questo caso vale il principio per cui fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Invece bisogna fare attenzione alla foresta che cresce.
Per fortuna, diversamente da come la pensano gli adulti, sono vive in voi le parole di Bob Dylan: “Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”. Penso ai vostri coetanei di Addio Pizzo: hanno scelto di fare acquisti solo presso i negozianti palermitani che rifiutano di versare denaro alla mafia. Quei ragazzi stanno restituendo a degli imprenditori la loro libertà, quella di agire lealmente sul mercato. Il Partito Democratico ha bisogno dei vostri sogni, delle vostre speranze, della vostra voglia di futuro. Deve avvicinarsi a quelli che oggi hanno sfiducia nella politica. Dobbiamo dirgli assieme di “essere loro la politica”, come hanno fatto i loro coetanei candidatisi ed eletti alla nostra Assemblea Costituente. Per questo spero che in primavera si possano tenere le primarie dei giovani, aperte agli italiani nuovi e ai nuovi italiani, quegli immigrati di seconda generazione a cui si devono riconoscere diritti certi. È necessario che i giovani possano da subito sperimentare il confronto, e il meccanismo delle primarie mi sembra quello ideale. Non per descrivervi, come fanno spesso gli istituti di ricerca, né per dare di voi la rappresentazione che vogliamo, la copia in sedicesimo di altre strutture, replicandone pregi e difetti. Vorrei definissimo assieme le regole per partecipare, poi le primarie di primavera faranno venire alla luce la ricchezza nella diversità, la capacità di portare in politica, prendendole a prestito dalla vita di tutti i giorni, le vostre esperienze di comunità: a scuola, in rete, nelle università, nelle associazioni, sui luoghi di lavoro, per poi vedervi partecipare alla vita del Pd in base alle vostre capacità e conoscenze e non per una compensazione anagrafica.
Penso alle migliaia di professionisti in maggioranza “under 30” che lavorano nelle aziende italiane confrontandosi quotidianamente con la flessibilità, alle decine di factory che portano avanti progetti culturali creati e seguiti da giovani di talento, ai ricercatori universitari che sanno benissimo come il sapere dovrebbe stare a cuore ad ogni parte politica, ai tanti giovani che hanno smesso di studiare e lavorano duramente senza interessarsi di politica perché pensano che non discuteremo mai di quello di cui parlano la sera a tavola: le tasse, come arrivare a fine mese, i problemi dell’assistenza sociale. Non so ancora come sarà questo movimento. Lo decideremo assieme. Di sicuro dovrà partire dalla Sinistra Giovanile e dai giovani della Margherita. Di sicuro dovrà coinvolgere i ragazzi che rappresentano una risorsa per il Paese e che hanno voglia di affacciarsi per la prima volta alla politica. Persone che sono nate senza conoscere i grandi partiti da cui proveniamo. Per questo immagino una costellazione di strumenti, più cose diverse, per parlare a più ragazzi possibile. Per questo immagino un movimento nuovo, aperto, una rete fatta di nodi interscambiabili, in grado di sollecitare e valorizzare anche in politica le energie che vi contraddistinguono. Una rete che si rivolgerà ai giovani in tanti modi: dall’agorà di internet e dagli incontri sul territorio, fino a una webradio, cortometraggi, mobilitazioni via sms. Le primarie di primavera arricchiranno il Partito Democratico dei giovani italiani, e delle loro idee rendendolo ancora di più una forza innovativa e contemporanea.
Per questo il futuro sarà soprattutto il vostro. La scommessa è fare, insieme, un paese diverso, un’Italia nuova
Walter Veltroni