Tuesday, December 2, 2008

In risposta alle parole in libertà dei leghisti follonichesi

Finalmente si è alzata anche a Follonica la voce leghista. Fa piacere sentire che stiano lavorando per una fruttuosa alleanza con il Pdl locale per ricreare anche dalle nostre parti quella fantastica miscela di populismo, liberismo e razzismo che nel panorama dei governi conservatori europei esiste solo nel nostro Paese.

Dobbiamo doverosamente ricordare che i 203 profughi sono arrivati dalle nostre parti non per colpa dei comunisti o perché sono sbarcati al Puntone, ma per volere del ministro degli Interni, il leghista Bobo Maroni, prode interprete del verbo bossiano da più di trent’anni.

Spetta al medesimo Ministero l’obbligo istituzionale di velocizzare le procedure per sbloccare la situazione dei nostri 200 ospiti. E sempre al Ministero dell’Interno spetta la responsabilità di controllare il flusso degli sbarchi sulle nostre coste.

Molti di loro provengono da paesi in cui si corrono i diecimila metri nel tempo necessario a Umberto Bossi ad abbottonarsi i calzoni; hanno storie difficili e feroci, storie di guerra, di fuga, di oppressione, di sfruttamento. Ma basterebbe incontrarli questi ragazzi, personalmente, per rendersi conto che non si ha a che fare con esseri misteriosi e incomprensibili, attentatori del nostro quieto vivere o della nostra sicurezza, ma ventenni e trentenni che amano giocare a pallone, divertirsi, stare insieme e che finalmente, dopo aver lasciato le loro case e dovuto separarsi dagli affetti più cari, hanno trovato una opportunità di vita e di umanità…

Il punto è che seminare queste inquietudini nebbiose, nutrire il dibattito pubblico di una retorica della paura e della diffidenza, che individua un nemico (o una potenziale minaccia) negli stranieri, nei diversi, negli estranei, i non riconosciuti in quel “noi” paranoico, sta riarmando in tante parti d’Italia teste calde, bande fasciste, gruppi di ragazzotti che aspettano solo un pretesto «politico» per menare le mani. Si va dai recenti episodi di violenza di strada raccontati dalla cronaca di questi mesi al profluvio di minacce e insulti contro le varie “infezioni” che insidiano il quartiere o la città o la Patria, ai manifesti politici dei partitini nazi-negazionisti che chiamano alla mobilitazione contro gli immigrati, gli omosessuali e gli zingari in difesa di una “purezza” paranoica, tragicamente comica, o comicamente tragica.

E il rischio è che il razzista, chiamiamolo, di “base”, in questo clima avvelenato che catalizza tutti gli umori neri, si senta un po´ meno deprecato e un po´ meno impopolare.

Ma mentre l’intervento della Lega sui profughi ospitati al Veliero non mi sorprende, vorrei, semmai, capire qual è la posizione dei «promessi sposi elettorali» Pdl e soprattutto Udc, in materia e se è in sintonia a quanto dichiarato dalla Lega cittadina. Ovvero sapere se, come noi, pensano che tale situazione possa trasformarsi in un’opportunità di maturazione sociale per la cittadinanza e sono disponibili a collaborare attivamente in tale direzione, o no.


Andrea Benini, segretario Pd Follonica