L’abbronzato primo ministro italiano è accusato di dare la caccia ai Rom e di sfuggire ad accuse di corruzione assicurandosi l’immunità giudiziaria. Tuttavia trova il tempo per suggerire parti per le sue attrici preferite. Ed Vulliamy scrive da Roma.
Sfrontato, sfacciato, abbronzato e felice, Silvio Berlusconi ha ricordato all’Italia e al mondo che è tornato con una vendetta da compiere e sta facendo quello che i suoi critici considerano la sua più grande abilità: governare il bel paese per i propri interessi.
Mentre i capi delle comunità ebraica e cattolica dicono che il clima d’ostilità verso gli immigrati e le norme per le impronte digitali ai bambini Rom ricordano i giorni bui del fascismo, Berlusconi è stato pizzicato mentre telefonava ai dirigenti della RAI per accertarsi che le sue “fanciulle” - come lui chiama le sue attrici e ballerine favorite, e soprattutto una che lo assilla - riescano ad avere i ruoli da loro desiderati nelle soap opera televisive. “Sono tutte Marilyn Monroe” ha garantito ad un produttore.
Mentre la gente che lo ha eletto a marzo continua a dichiarare che le priorità da affrontare sono le stesse di sempre: salari, tasse e pensioni - Berlusconi sta approfittando del suo incarico per sferrare l’attacco finale nella sua battaglia più lunga e più sentita: la lotta contro il sistema giudiziario italiano. “Qualcuno tra loro mi vorrebbe vedere così” ha canzonato durante un discorso al teatro di Roma Renzo Piano, mimando le manette ai polsi e chiamando i giudici “un cancro nella nostra democrazia”. Con Berlusconi, certe provocazioni fanno parte del gioco. Fra i sostenitori dell’opposizione e nei mezzi di comunicazione, gli eventi degli ultimi giorni hanno ispirato riferimenti dolorosi ad un film i due anni fa, Il Caimano, nel quale Nanni Moretti interpreta un attore nei panni di un Berlusconi condannato alla prigione, che, nonostante ciò, riesce ad uscire libero dal tribunale mentre la folla aggredisce i giudici lanciando loro di tutto, compresa una Molotov.
Il suo efficiente governo ha deciso venerdì di garantire alla sua carica di Primo Ministro - e altre massime cariche dello Stato - immunità giudiziaria, iniziando una battaglia tra Berlusconi e la Magistratura per evitare di essere processato e una condanna per corruzione. Un’altra legge ancora mira a sospendere per un anno i processi per reati finanziari commessi prima del giugno 2002, che potrebbero potenzialmente sviare le accuse di corruzione per Berlusconi, come è già accaduto tante altre volte. Nel frattempo, il governo di Berlusconi continua ad insistere sullo stretto controllo di uno dei principali mezzi d’indagine dei magistrati, le intercettazioni, e delle rivelazioni passate alla stampa.
Il 18 giugno il Senato ha approvato misure per ridurre l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, con pene detentive per i giornalisti che le pubblicano. Quella mossa preventiva si è rivelata però drammaticamente inutile quando una rivista, l’Espresso, ha pubblicato la scorsa settimana una serie di intercettazioni davvero comiche in cui non solo lo stesso Berlusconi, ma anche alcuni tra i suoi più stretti alleati e leader dell’opposizione fanno apparentemente pressione sui dirigenti RAI per assegnare parti alle loro attrici favorite.
I giudici che indagano su un dirigente RAI per corruzione hanno scoperto un via-vai di chiamate da parte di politici di ogni schieramento che frequentano attrici - perfino quelle signore che saltellano in TV in prima serata, una caratteristica particolare dell’Italia introdotta da Berlusconi - e che cercano di assicurare loro ruoli televisivi. L’intervento di Berlusconi, fatto quando era il leader dell’opposizione, è accorato. Il Primo Ministro è stato registrato mentre cercava una parte per un’avvenente bionda di nome Antonella Troise, della quale dice al dirigente RAI: ‘Quella pazza si è messa in testa che io la odio e che le ho bloccato la carriera artistica, perciò fammi questa cortesia perché sta diventando pericolosa.’
Nella telefonata al produttore Guido de Angelis, Berlusconi dice: ‘Senti, per le fanciulle mie ti ringrazio: le avete collocate tutte quelle che vi ho dato? Vuoi delle dive? Sono tutte Marilyn Monroe!’ ‘Più simile a Mata Hari’ risponde il produttore. ‘Guido’ Berlusconi replica ‘propongo Madre Teresa di Calcutta, così imparano.’
Non è Berlusconi l’unico a essere coinvolto. Il suo primo consigliere, Gianni Letta, voleva una parte per una signora in una serie chiamata Un Posto al Sole, e pure il suo alleato storico, Fedele Confalonieri, ha telefonato in RAI - così come il campione di centro-sinistra Rutelli (stracciato alle recenti elezioni a sindaco di Roma da un candidato neo-fascista) il quale richiedeva una parte per una conoscente, Maria Scicolone, in un film sulla famiglia di Sophia Loren.
Invece di arrossire davanti all’assurdità di questi scambi e i sistemi di influenza che vengono così a galla, Berlusconi e il suo governo hanno attaccato la magistratura e la sua manipolazione delle intercettazioni e dei media per ‘fini politici’, esigendo modifiche ‘estremamente urgenti’ alla legge sulle intercettazioni. Di conseguenza le attricette e le loro presunte parti sono diventati un’altra causa celebre per Berlusconi nella lotta ai suoi nemici nella professione legale.
Le cause dell’aggressività di Berlusconi sono molteplici, ma la più urgente è l’attuale accusa di ‘corruzione giudiziaria’ assieme a David Mills, ex marito del Ministro delle Olimpiadi Britanniche, Tessa Jowell, secondo la quale lui avrebbe pagato a Mills una tangente di 600000 dollari in cambio di falsa testimonianza. Dal 1981 Mills, avvocato, ha sviluppato una rete di compagnie offshore per conto della compagnia principale di Berlusconi, Fininvest. Ambedue negano ogni accusa e illecito.
I giudici di Milano dicono che sono prossimi alla conclusione e potrebbero raggiungere un verdetto prima della fine dell’estate (anche se un’altra accusa di riciclo di denaro sporco contro i due sta per essere insabbiata, ancora una volta per decorrenza dei termini). E così la battaglia, iniziata apertamente con l’entrata in politica di Berlusconi nel 1993, continua. In quel periodo, l’Italia era alla fine di un periodo anomalo durante il quale un’intera classe politica venne messa sotto un’inchiesta chiamata Mani Pulite.
I magistrati si stavano avvicinando al suo impero, costituito da mass-media e l’impresa Fininvest, e alle sue connessioni con politici di rilievo. Poi, con una mossa che ha trasformato la politica del paese, Berlusconi formò il suo partito Forza Italia e riempì il vuoto lasciato al vertice e vincendo le elezioni nel 1994.
L’iniziatore di Mani Pulite, il giudice Antonio Di Pietro, ha detto venerdì, a proposito dello scandalo delle intercettazioni: ‘Qui la questione non è che il Primo Ministro venga preso di mira da una rivista, ma è il comportamento di un proprietario di televisioni a cui capita di essere Primo Ministro e di intercedere per chiedere favori. Se questo non è un conflitto di interessi, non so allora cos’è.’
Per quanto riguarda il pacchetto immunità, Di Pietro ha lanciato un appello per la raccolta di firme nelle strade e nelle piazze per un referendum su questa legge, con l’intento di abolirla per plebiscito. ‘Berlusconi sarà furbo, ma io non sono stupido’ ha detto. Nel frattempo, il vice-presidente della Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino ha condannato la sospensione dei processi, definendola un’ ‘amnistia occulta’.
Avendo eletto Berlusconi, il pubblico italiano non condivide le sue ansie in materia di legge. Sondaggi recenti mostrano le solite preoccupazioni rispetto ai salari e alle pensioni, con solo il 3,4% interessato alla magistratura. Le sue politiche anti-immigrazione sono popolari, con una larga maggioranza in favore della demolizione dei campi Rom attorno a Roma e altre città.
Tuttavia, il nuovo clima e la proposta di raccogliere le impronte digitali dei bambini Rom, hanno provocato le condanne dell’associazione cattolica Caritas, dell’Unicef e di Amos Luzzatto, una volta a capo dell’Unione delle Comunità Ebraiche, il quale ha detto che la manovra ricorda i ‘giorni in cui non potevo andare a scuola e gli altri mi indicavano dicendo: “Guarda mamma, è un ebreo”. Questo paese ha perso la memoria.’ Ma le sensibilità degli immigrati in Italia sono l’ultimo dei pensieri di Berlusconi.
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