Sunday, March 23, 2008

Follonica: Successo dell'iniziativa sulla precarietà

«Affinché la precarietà non sia a tempo indeterminato»
Il primo incontro del Pd follonichese su sicurezza sul lavoro, precarietà, salari e carovita

Giovedì 19 Marzo si è svolto presso la Civica Pinacoteca di Follonica, nell’ambito delle iniziative di campagna elettorale promosse dal Pd locale, un incontro sul tema del lavoro precario intitolato "PierSilvio Sposaci!".
Erano presenti, oltre alla sindacalista Maria Grazia Gatti, candidata alla camera per il PD, il segretario comunale PD Andrea Benini, il segretario provinciale PD Marzio Scheggi e l’assessore provinciale Cinzia Tacconi.

Tra il pubblico erano presenti molti giovani, tra questi diversi “precari”, le organizzazioni sindacali e molti cittadini che hanno voluto prendere parte ad un incontro in cui ci si confrontava in modo concreto e costruttivo di tanti problemi reali come la salute e la sicurezza sul lavoro, i salari e il carovita, la precarietà del mercato del lavoro.
L’assessore Tacconi ha sottolineato come anche i dati locali siano sovrapponibili a quelli generali con un incremento dei contratti «atipici». E nella palude della precarietà ci finiscono soprattutto le donne. Tutte costrette a contratti instabili più di quanto non succeda ai loro colleghi uomini. Più della metà delle giovanissime occupate hanno un contratto atipico e lo stesso accade a quasi al 26 per cento delle “under 34”. Impieghi marginali e contratti di breve durata anche per le più adulte. Tutte con una probabilità inferiore a quella già bassa dei precari uomini di riuscire a trasformare il contratto atipico in un impiego stabile. Le donne poi si ritrovano a dover abitare lo spazio del tempo parziale non sempre per propria scelta. Rappresentano i tre quarti degli occupati part-time (dipendenti e parasubordinati), ma solo il 36 per cento si trova in questa condizione intenzionalmente.

Andrea Benini ha osservato che stiamo assistendo ad un fenomeno di «Normalizzazione della precarietà», in cui accanto alle situazioni di povertà conclamata, si formano quelle zone grigie di vulnerabilità silenziosa, invisibile, inavvertibile di povertà pendolare, di «povertà possibile» in cui il confine tra vita “normale” e vita indigente-bisognosa è un confine sottile sempre sul filo di essere superato… basta un evento qualsiasi (nascita di un secondo figlio, portatore di handicap o un anziano in famiglia, una malattia…) a far precipitare la situazione.
Diventa complicato anche pensare in prospettiva e costruire una famiglia se si vive intrappolati in questa condizione di incertezza e di intederminatezza, quando tutto il contesto (mutui, tasse, spese) sono tutt’altro che flessibili e anzi presentano il conto “rigidamente” ogni mese.

Maria Grazia Gatti, pisana, provenente dalla Cgil, si è soffermata su alcune proposte efficaci e concrete per rendere sostenibile la flessibilità e combattere la precarietà (e - come ha detto Veltroni - sarà il primo disegno di legge del nuovo governo):
-Occorre sostenere le retribuzioni basse, garantendo un salario minimo, diversificandolo in base alle macroregioni italiane (vivere con 1000 euro a Catanzaro non è la stessa cosa che viverci a Milano).
- Garantire continuità all’occupazione delle persone, facendo della formazione permanente un nuovo diritto di cittadinanza. Serve poi un sistema efficiente di servizi per il reimpiego: cercare lavoro è in sé un’occupazione, che per questo va retribuita, con un contratto specifico di ricerca d’occupazione.
- Favorire l’accesso dei giovani al lavoro stabile: troppi giovani sono ora “intrappolati” troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari. Questa situazione va contrastata da una parte facendo costare di più i lavori atipici e di meno il lavoro stabile; dall’altra favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito.
-I contratti atipici dovranno avere una durata massima due anni e imponendo ai datori di lavoro che li utilizzano il pagamento di contributi più elevati per l’assicurazione contro la disoccupazione. Infatti, chi è assunto con contratti a termine ha più probabilità di diventare disoccupato.

Marzio Scheggi ha richiamato ad uno spirito della campagna elettorale sereno e fondato sul confronto sui contenuti. È importante parlare con le persone, parlare dritto al cuore dei problemi, delle ansie, delle aspirazioni delle persone, tra le persone. Ce la possiamo fare se opponiamo allo politica artificiale e mediatizzata della destra, una politica concreta e dialettica, che si nutre delle voci, delle idee, delle preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini.


p.s.: ROMA (20 marzo) - «Altro che precaria, era una plurilaureata e per giunta di ottima famiglia. E poi l’avevo conosciuta prima della trasmissione e così mi sono permesso di scherzare…». Dopo la cena di compleanno di Roberto Maroni, Silvio Berlusconi, nonostante l’ora tarda, si è fermato a chiacchierare con i cronisti, tornando sulla sua battuta a proposito dei precari. «Voi non lo sapete, ma a mio figlio sono arrivati oltre 360 sms di richieste di matrimonio. Una ragazza - ha detto il Cavaliere - ha perfino mandato la sua foto vestita da sposa. Piersilvio me l’ha mostrata e ci abbiamo riso su».

p.p.s.: serena Pasqua