Saturday, March 1, 2008

Questione Binetti


Un mese fa il mio amico Claudio scrisse un articolo per "debito in materia grigia" che per varie problematiche non è stato pubblicato. Vorrei proporlo qui per discutere della questione Binetti.

In questo partito esiste anche un'area laica

Non so che cosa abbia in testa il comandante in capo (Walter Veltroni, sindaco di Roma, attualmente ultima speranza della sinistra italiana) facendo tutte queste uscite, apparentemente suicide ma forse con una loro logica, sui temi etici. Mi sembra che l'unico risultato ottenuto finora sia stato allontanare e togliere entusiasmo ai laici che avrebbero appoggiato il partito per inseguire inutilmente l'appoggio della C.E.I. e del Papa, appoggio che non sarà mai dato ad un partito di centro-sinistra. La senatrice democratica(cristiana) Paola Binetti, leader dei teo-dem (corrente della Margherita prima e del PD poi, molto forte all'interno degli apparati ma irrilevante sul piano dell'appoggio reale nel Paese) esce ogni giorno su giornali e televisioni, imponendo al neonato partito steccati ideologici (e l'aborto no, e la pillola no, e la fecondazione assistita è un crimine…). E Veltroni che la rincorre continuamente, ingoiando tutto, tutto affinché "nel Partito Democratico i valori cattolici siano adeguatamente rappresentati". Come credo abbiate capito io non sono cattolico. Ma questo non mi impedisce di essere un grande sostenitore dell'unione dei riformisti in un unico partito, e di considerare importantissimo il contributo che i cattolici possono fornire. Vorrei però ricordare al segretario che dalle elezioni del 1996, l'esperienza dell'Ulivo ha unito in alleanza tutti i riformisti, laici e non. Il premier Prodi, il ministro Bindi, il sottosegretario Letta, il presidente Marini fanno parte dell'alleanza da allora, hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro importantissimo. Sono tutti cattolici convinti, ma nessuno di loro è così paranoico e intransigente come la senatrice Binetti, che lo scorso Dicembre per le sue (permettetemi il termine) follie ideologiche è arrivata a votare contro alla fiducia e rischiando di far cadere il governo, governo appoggiato interamente dal PD. Questo comportamento, completamente inaccettabile, è stato perdonato interamente da Veltroni, che spera, ingoiando la Binetti, di guadagnare ulteriori voti di cattolici. La mia paura è che Veltroni sopravvaluti enormemente il numero di voti che i teo-dem possono far confluire nel Partito, poiché alle ultime elezioni la loro presenza non ha impedito un mezzo tracollo della Margherita. I cattolici che votano il PD non lo votano certo per la presenza della Binetti, e quelli che votano a destra non ci voteranno per merito suo. Il rischio è che per guadagnare il voto della senatrice e di suo marito (e dei suoi figli se ne ha) perderemo i voti dei laici, che andranno a confluire allegramente nelle casse del PSI o della Sinistra Arcobaleno, o peggio ancora sfoceranno nell'astensionismo.


Sono d'accordo con lui, e questa riflessione è valida ancora oggi. Gradirei che ognuno esprimesse le proprie considerazioni.