Al centro la passione del “fare politica”
Un problema può essere risolto in due modi: essere indifferenti e pensare che non c’è oppure pensare, elaborare e scegliere… ovvero “fare politica“. La politica è, per me, il solo mezzo con cui si trovano le soluzioni ai problemi che affliggono il nostro tempo: una convinzione in cui ho sempre creduto e che si è rafforzata sempre più da quando mi sono iscritto per la prima volta ad un partito.
La politica non è sporca! Sono alcuni uomini che pretendono di farla, che l’hanno resa il demonio da cui scappare via. E se molti ragazzi e ragazze se ne allontanano, è perché il torbido è sempre visibile rispetto a tante persone che in modo disinteressato ed appassionato si danno da fare affinché si possa vivere bene in Italia.
Il Partito Democratico, per me, è nato per ridare dignità alla politica. Ecco che la nostra giovanile dovrà impegnarsi per riportare al centro la passione del “fare politica”.
PER UNA NUOVA GIOVANILE
Per farlo serve che la Giovanile del Partito Democratico si scrolli di dosso quel che non andava delle vecchie organizzazioni giovanili. La nostra giovanile non dovrà essere il “pollaio” in cui piccoli burocrati in giacca e cravatta fanno “il verso” al partito dei grandi.
Noi giovani democratici dobbiamo pretendere autonomia dal nostro partito, con la forza delle nostre idee. Ecco che dovremmo essere noi a dettare, al Partito Democratico, l’agenda politica dei temi che ci toccano più da vicino: dalla scuola, all’università, al precariato, alla situazione reale di giovani coppie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, all’accesso al credito di giovani con idee valide ma senza appoggi particolari. Dobbiamo inoltre mobilitarci con forza affinché le difficoltà di un giovane laureato a farsi spazio tra le cosiddette “libere professioni” possano essere superate con un mercato del lavoro aperto per tutti anche per chi non è “figlio di papà“. Infine il tema dei diritti civili (coppie di fatto, testamento biologico) deve essere affrontato dalla Giovanile per superare vecchi limiti culturali che frenano alcuni dei nostri dirigenti nazionali, questo perché noi viviamo la contemporaneità.
La Giovanile del PD deve essere anche un luogo di dialogo tra culture e religioni diverse in cui si ripudia e respinge ogni forma di intolleranza e prevaricazione e si pratica una nuova laicità e si può promuovere l’incontro, l’amicizia e l’integrazione dei giovani stranieri. La Giovanile del PD deve essere antifascista e promuovere il valore della resistenza e della costituzione fondata su di essa.
Per poter fare questo tipo di politica vi propongo una Giovanile con una struttura organizzativa nazionale snella ma territorialmente radicata.
Struttura organizzativa nazionale… per una “GIOVANILE TEMATICA”
La struttura nazionale dovrà essere snella e non un carrozzone di burocrati e dovrà concentrarsi su grandi aree tematiche (Giovanile Tematica), elaborare proposte di legge da poter portare grazie ai nostri parlamentari di riferimento all’attenzione delle due Camere, organizzare mobilitazioni di protesta e di proposta, cercare il confronto con tutte le organizzazioni giovanili scolastiche ed universitarie mai in modo invasivo, ma sempre con spirito di ascolto e propositivo, creare una rete di relazioni con associazioni culturali, del volontariato sociale e ambientale e con queste promuovere momenti di riflessione e di azione.
Nonché creare e partecipare a momenti di confronto e di dialogo con organizzazioni giovanili a livello europeo con lo scopo di promuovere una politica di socializzazione tra giovani dello stesso continente.
… ma territorialmente radicata
Occorre costruire in ogni circolo del PD a livello comunale, gruppi di ragazzi organizzati che promuovano politiche territoriali conformi ai principi del nostro partito e che tengano conto delle caratteristiche dei singole realtà locali.
Per far ciò occorre che già dalle prossime elezioni amministrative molti giovani del PD possano essere candidati per i Consigli Comunali e Provinciali. In questo modo in ogni realtà, se pur piccola, si possono avere come punti di riferimento ragazzi e ragazze capaci di dare risposte alle esigenze dei propri coetanei con scelte politiche concrete.
Ai ragazzi e ragazze che faranno parte delle istituzioni locali dovranno affiancarsi “gruppi di lavoro” locali con cui predisporre ed avanzare proposte al partito locale, ai Sindaci, Assessori e Presidenti di Provincia.
Comunque tutti i livelli in cui sarà strutturata la Giovanile dovranno essere molto visibili; occorre smettere di scrivere “temini” ben fatti per pochi eletti e cominciare ad utilizzare il linguaggio dei nostri coetanei.
Noi siamo la generazione degli sms, delle e-mail, dell’iPod e di mille altri strumenti tecnologici che hanno modificato il nostro modo di vivere e di comunicare, una Giovanile di partito non può e non deve essere a questo indifferente.
Come prevede il Regolamento per le Primarie della Costituente dell’Organizzazione Giovanile del Partito Democratico (Art. 6, co.2: “Ciascun candidato, oltre a sottoscrivere il manifesto dell’organizzazione, è tenuto a presentare un proprio documento politico d’intenti”), sottoscrivo il Manifesto fondativo, ma contestualmente mi impegno a norma dell’art. 2 (“Il ‘Manifesto Fondativo’ dell’organizzazione giovanile del PD, nello spirito della più ampia partecipazione, viene elaborato dal Tavolo Nazionale entro il 28 di settembre e rappresenta la base per la discussione politica nelle Assemblee Fondative Territoriali“) e dell’art. 12 del medesimo Regolamento (”Il ‘Manifesto fondativo’ sarà pubblicato on line su www.partitodemocratico.it i commenti, le osservazioni, le proposte di emendamento al manifesto raccolte via internet, saranno oggetto di discussione delle assemblee fondative“), a presentare profonde proposte di modifica di tale Manifesto, a mio modo di vedere non rappresentativo delle aspettative e degli interessi della generazione dei democratici e delle democratiche.
Questa è la Giovanile che vi propongo nella speranza e nella convinzione che lavorando così, possiamo fare un servizio al Partito Democratico e al Paese.