Wednesday, October 29, 2008
Tuesday, October 28, 2008
I wunderkinder
A queste decine di ragazzi non va dato spazio: se lo devono prendere. Altrimenti va a finire che la palingenesi si trasforma nel solito lifting: quattro giovanotti cooptati in Direzione, ciascuno incatenato mani e piedi al suo senior di riferimento.
E’ questa la logica che Giulia Innocenzi ha spezzato con la sua coraggiosa candidatura alla guida dei giovani del PD. Ed è questo anche il ragionamento che sta alla base della candidatura di Matteo Renzi alle primarie di Firenze.
Renzi è un enfant prodige della politica italiana. A 29 anni è stato eletto Presidente della Provincia di Firenze. Per quattro anni ha lavorato con serietà e competenza, aggregando intorno a se un gruppo di ragazzi di quelli che piacciono a Bettini. Avrebbe potuto prendere il numeretto e mettersi in coda come tanti altri. Aspettare che l’apparato decidesse che era arrivato il suo turno. Nel frattempo, in Provincia non si sta mica tanto male: la sede è Palazzo Medici-Riccardi, costruito da Cosimo il Vecchio e affrescato da Benozzo Gozzoli...
Renzi, pero’, ha fatto una scelta diversa. Contro il parere di tutti i suoi padrini – perfino di quelli che gli vogliono bene – ha deciso di candidarsi. O la va o la spacca. Se la spacca, in fondo, non c’è solo la politica. Si puo’ anche tornare nel privato (dove, almeno in teoria, si guadagna meglio e ci si stressa di meno).
La partita è tutt’altro che scontata. In corsa contro Renzi ci sono diversi pesi massimi. Ne ha dato conto l’Espresso di questa settimana: innanzitutto c’è Graziano Cioni, assessore della giunta Domenici, “da vent’anni deus ex-machina di Palazzo Vecchio”; poi c’è Daniela Lastri, “dalemiana o almeno legata a Livia Turco, che strizza l’occhio a sinistra”.
Infine c’è il responsabile esteri del PD nazionale, Lapo Pistelli. Una candidatura qualificata e innovativa, che ha l’unico difetto di provenire dall’alto, più che dal territorio.
Renzi ha aperto la sua campagna con una mega-adunata al Palasport che ha fatto storcere la bocca a molti. Millecinquecento persone, il palco da convention d’oltreoceano, i flash dei fotografi: ma chi si crede di essere? Un berluschino di sinistra? L’Obama del Lungarno?
Ogni volta che qualcuno rompe le uova nel paniere dei numeretti da farmacia, viene accusato di alto tradimento. “Le primarie servono a lanciare il candidato sindaco – ha detto sempre all’Espresso un anonimo boss locale – se uno la spunta per mille voti è una catastrofe!”. E perché mai, di grazia?
Possibile che il PD sia sempre alla ricerca di percentuali bulgare? Negli Stati Uniti, la competizione forsennata tra Hillary Clinton e Obama ha fatto crescere a dismisura la partecipazione popolare alle primarie democratiche. Non era mai capitato che a votare andassero cosi tante persone, under 30 in primis.
Al di là delle loro qualità specifiche, il pregio degli outsider è che alzano il livello della competizione. Costringono anche i notabili a rimettersi in discussione. Sollevano temi che, altrimenti, sarebbero rimasti nell’ombra. E’ di questo cha ha bisogno il PD del post-Circo Massimo. Di un confronto a tutto campo che faccia a pezzi i tabù del passato: il più fragorosamente possibile.
La verità è che ci sono due modi di attraversare il deserto. Il primo è quello classico della sinistra italiana: il bagno di purezza, il ritorno alle radici. In questo caso si abbassa il palco verso la piazza (come ha osservato Filippo Ceccarelli a proposito del Circo Massimo), ci si rifugia nell’unanimismo e si chiede alla base di perdonare i peccati di realismo compiuti mentre si stava al governo.
In questo caso, i Renzi e le Innocenzi non servono a nulla. Sono dei rompiballe che rischiano di spezzare l’incantesimo della ritrovata compattezza anti-berlusconiana, anti-fascista, anti-razzista e chi più ne ha più ne metta.
L’alternativa è quella di impiegare gli anni dell’opposizione per abbattere gli idoli che hanno fatto del centro-sinistra una minoranza strutturale nel Paese e una razza in via d’estinzione nelle sue regioni più ricche e dinamiche.
Se si decide di seguire questa strada, servono altri mille Renzi e altre mille Innocenzi. E serve che i wunderkinder individuati da Bettini smettano di aspettare il loro turno e comincino a farsi avanti senza aspettare il cartoncino d’invito.
Saturday, October 25, 2008
25 ottobre 2008. "Pensare agli altri oltre che a se stessi"
"E' piu' di quanto ci aspettassimo". Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, arrivando alla testa del corteo che e' appena partito da piazza della Repubblica.
50 treni speciali e 1000 bus stracolmi da ogni parte d'Italia (anche 18 ore di viaggio), tanti giovani, tante donne, tante lingue, il sito YouDem.tv (che trasmette la diretta) è bloccato per eccesso di accessi.
Una manifestazione bella, democratica e pacifica.
Friday, October 24, 2008
L'ipotesi di Calamandrei
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa così, ve l’ho già detto, per rovinare le scuole di Stato: lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci., ignorare i loro bisogni [...] Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950
Thursday, October 23, 2008
Wednesday, October 22, 2008
Preoccupato da questo divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà
"La televisione pubblica - ha detto oggi Berlusconi - diffonde ansia e le situazioni solo di chi protesta. Sono preoccupato da questo divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà".
Ora con l'esercito all'estero per esportare la democrazia, in Campania per la monnezza e la criminalità, sulle coste per arginare gli immigrati, e domani nelle scuole per fermare gli studenti riottosi...quando verrà schierato anche nelle redazioni dei giornali?
Tuesday, October 21, 2008
Il contrario di quello che sarebbe utile fare
Sunday, October 19, 2008
Saturday, October 18, 2008
Blog del forum tematico ambiente
E' nato il blog del forum tematico Ambiente di Follonica. Si legge nel primo post:
Il forum tematico ambiente nasce in seno al PD Follonichese con lo scopo di elaborare quelle direttrici programmatiche che andranno a formare il programma politico del partito democratico e di vigilare sulle scelte fatte dalle nostre amministrazioni in materia di sotenibilità ambientale. Si tratta, in sostanza, di un osservatorio permanente sull'ambiente il cui metodo è ispirato al confronto e alla discussione allo scopo di generare quella "accountability" che tradotta in italiano significa, più o meno, rendere conto di ciò che si è fatto. Da qui la ragione di questo blog.
Thursday, October 16, 2008
Saragosa c'è!
In merito all'operato dell'attuale sindaco di Follonica si avrà modi e tempi per discuterne, intanto resta il fatto che - in questo momento - servono uomini forti (od anche donne, sic) per decisioni forti; Claudio Saragosa in questa circostanza lo è stato.
Per le altre candidature alle primarie dell'1 Febbraio bisognerà aspettare il 15 Novembre: lo Statuto PD prevede che dal 15 novembre e per le 3 settimane successive gli aspiranti candidati alle primarie potranno raccogliere le sottoscrizioni di almeno il 35% dei componenti dell'assemblea comunale di Follonica.
Non ci sono vincoli invece nel caso di candidati espressione dei partiti della coalizione di centro-sinistra.
Tuesday, October 14, 2008
Mobilitazione per Edison Duraj
Dal blog di Zadig; per me è la migliore maniera per festeggiare il primo anno del PD e per dimostrare che siamo vivi e godiamo di ottima salute!
Questo post è un appello alla mobilitazione dei blogger democratici. Alcuni giorni fa ho segnalato il caso di Edison Duraj, il ragazzo albanese che il 29 di novembre, con il compimento della maggiore età, sarà costretto a ritornare in patria. Le sue speranze sono appese ad un filo: trovare un lavoro fisso. Al di là di qualsiasi considerazione sul caso umano resta l'assurdità di una legge che obbliga un ragazzo ad abbandonare gli studi, seguiti con profitto, ad un passo dal conseguimento del diploma. Se qualcuno cercava una conferma delle mostruosità giuridiche contenute nella legge 189 adesso l'ha trovata. Firmando la petizione promossa da Oistros si possono raggiungere due obiettivi: far sapere a Edison che non è solo e manifestare il proprio dissenso rispetto alla "Bossi Fini".
Come blogger, però, possiamo fare di più. Se ognuno di noi scrivesse un semplice post, segnalando il caso e riportando i link alla petizione e al blog di Edison, il ragazzo avrebbe più possibilità di trovare lavoro. Dobbiamo ripetere l'opera di diffusione che abbiamo fatto in altre circostanze e che ha dato risultati significativi. Non è un impegno complicato.
Se hai voglia di dare il tuo contributo alla causa di Edison fallo quanto prima, il 19 novembre è vicino. Nell'articolo dovrai riportare le cose significative a cui ho accennato o, se preferisci, puoi copiare ed incollare questo post.
Era un anno fa
Sunday, October 12, 2008
Giulia Innocenzi, dichiarazione di intenti
Per partecipare alla costruzione di un vero partito democratico, grazie a primarie aperte e procedimenti elettorali con regole certe e uguali per tutti i candidati, che raccolga le energie rinnovatrici dei democratici italiani. In generale, e per tutti i partiti, sostengo il principio della libertà di associazione e possibilità di doppia tessera per abolire la possibilità stessa che i partiti prevedano espulsioni.
Luca Coscioni e Piergiorgio Welby: antiproibizionismo, autodeterminazione e diritti civili.
Per portare Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, due leader politici che hanno usato il loro corpo malato per dare vita alle loro battaglie, al centro dell’Assemblea democratica. Perché la libertà di ricerca, l’antiproibizionismo, la vita indipendente e i diritti civili non siano più esclusi dalle battaglie della Sinistra italiana. Sostegno alla campagna SOS pillola del giorno dopo e informazione sessuale.
Scuola e Ricerca: laicità, libertà e merito. Valutazione trasparente di istituti e insegnanti come premessa alla libertà di scelta e di insegnamento. Niente sussidi alle scuole confessionali, né ora di religione né creazionismo nelle scuole. Valutazione delle Università e finanziamenti ai ricercatori valutati da “pari” (sistema “peer – review”) contro baronie familistiche e potentati politici.
Anagrafe pubblica degli eletti per la trasparenza e il controllo dei propri rappresentanti.
Per conoscere per deliberare, per abbattere la distanza fra eletti ed elettori, per moralizzare la politica con una riforma concreta: l’anagrafe pubblica degli eletti, il controllo delle attività e delle decisioni di chi ci rappresenta.
Per la libera condivisione: nell’abitare, nei mezzi di trasporto, nel software e nell’informazione. Investimenti e politiche per condividere liberamente risorse, spazi e idee: per interagire, convivere, co-produrre. Facilitare la condivisione nell’abitare, nello spostarci, nel trasferirci le informazioni sul web e nel creare i contenuti da trasmettere.
Sicurezza partecipativa.
Sicurezza come riappropriazione degli spazi cittadini e recupero della vita dei quartieri, grazie alla rianimazione delle periferie con microeventi e centri di aggregazione, isole pedonali e guerra alle auto. La possibile alternativa ai militari sulle strade, alle politiche repressive, alle ronde.
Saturday, October 11, 2008
Per salvare le banche si taglia la Ricerca
Thursday, October 9, 2008
Salvatore Bruno, la dichiarazione d'intenti
Al centro la passione del “fare politica”
Un problema può essere risolto in due modi: essere indifferenti e pensare che non c’è oppure pensare, elaborare e scegliere… ovvero “fare politica“. La politica è, per me, il solo mezzo con cui si trovano le soluzioni ai problemi che affliggono il nostro tempo: una convinzione in cui ho sempre creduto e che si è rafforzata sempre più da quando mi sono iscritto per la prima volta ad un partito.
La politica non è sporca! Sono alcuni uomini che pretendono di farla, che l’hanno resa il demonio da cui scappare via. E se molti ragazzi e ragazze se ne allontanano, è perché il torbido è sempre visibile rispetto a tante persone che in modo disinteressato ed appassionato si danno da fare affinché si possa vivere bene in Italia.
Il Partito Democratico, per me, è nato per ridare dignità alla politica. Ecco che la nostra giovanile dovrà impegnarsi per riportare al centro la passione del “fare politica”.
PER UNA NUOVA GIOVANILE
Per farlo serve che la Giovanile del Partito Democratico si scrolli di dosso quel che non andava delle vecchie organizzazioni giovanili. La nostra giovanile non dovrà essere il “pollaio” in cui piccoli burocrati in giacca e cravatta fanno “il verso” al partito dei grandi.
Noi giovani democratici dobbiamo pretendere autonomia dal nostro partito, con la forza delle nostre idee. Ecco che dovremmo essere noi a dettare, al Partito Democratico, l’agenda politica dei temi che ci toccano più da vicino: dalla scuola, all’università, al precariato, alla situazione reale di giovani coppie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, all’accesso al credito di giovani con idee valide ma senza appoggi particolari. Dobbiamo inoltre mobilitarci con forza affinché le difficoltà di un giovane laureato a farsi spazio tra le cosiddette “libere professioni” possano essere superate con un mercato del lavoro aperto per tutti anche per chi non è “figlio di papà“. Infine il tema dei diritti civili (coppie di fatto, testamento biologico) deve essere affrontato dalla Giovanile per superare vecchi limiti culturali che frenano alcuni dei nostri dirigenti nazionali, questo perché noi viviamo la contemporaneità.
La Giovanile del PD deve essere anche un luogo di dialogo tra culture e religioni diverse in cui si ripudia e respinge ogni forma di intolleranza e prevaricazione e si pratica una nuova laicità e si può promuovere l’incontro, l’amicizia e l’integrazione dei giovani stranieri. La Giovanile del PD deve essere antifascista e promuovere il valore della resistenza e della costituzione fondata su di essa.
Per poter fare questo tipo di politica vi propongo una Giovanile con una struttura organizzativa nazionale snella ma territorialmente radicata.
Struttura organizzativa nazionale… per una “GIOVANILE TEMATICA”
La struttura nazionale dovrà essere snella e non un carrozzone di burocrati e dovrà concentrarsi su grandi aree tematiche (Giovanile Tematica), elaborare proposte di legge da poter portare grazie ai nostri parlamentari di riferimento all’attenzione delle due Camere, organizzare mobilitazioni di protesta e di proposta, cercare il confronto con tutte le organizzazioni giovanili scolastiche ed universitarie mai in modo invasivo, ma sempre con spirito di ascolto e propositivo, creare una rete di relazioni con associazioni culturali, del volontariato sociale e ambientale e con queste promuovere momenti di riflessione e di azione.
Nonché creare e partecipare a momenti di confronto e di dialogo con organizzazioni giovanili a livello europeo con lo scopo di promuovere una politica di socializzazione tra giovani dello stesso continente.
… ma territorialmente radicata
Occorre costruire in ogni circolo del PD a livello comunale, gruppi di ragazzi organizzati che promuovano politiche territoriali conformi ai principi del nostro partito e che tengano conto delle caratteristiche dei singole realtà locali.
Per far ciò occorre che già dalle prossime elezioni amministrative molti giovani del PD possano essere candidati per i Consigli Comunali e Provinciali. In questo modo in ogni realtà, se pur piccola, si possono avere come punti di riferimento ragazzi e ragazze capaci di dare risposte alle esigenze dei propri coetanei con scelte politiche concrete.
Ai ragazzi e ragazze che faranno parte delle istituzioni locali dovranno affiancarsi “gruppi di lavoro” locali con cui predisporre ed avanzare proposte al partito locale, ai Sindaci, Assessori e Presidenti di Provincia.
Comunque tutti i livelli in cui sarà strutturata la Giovanile dovranno essere molto visibili; occorre smettere di scrivere “temini” ben fatti per pochi eletti e cominciare ad utilizzare il linguaggio dei nostri coetanei.
Noi siamo la generazione degli sms, delle e-mail, dell’iPod e di mille altri strumenti tecnologici che hanno modificato il nostro modo di vivere e di comunicare, una Giovanile di partito non può e non deve essere a questo indifferente.
Come prevede il Regolamento per le Primarie della Costituente dell’Organizzazione Giovanile del Partito Democratico (Art. 6, co.2: “Ciascun candidato, oltre a sottoscrivere il manifesto dell’organizzazione, è tenuto a presentare un proprio documento politico d’intenti”), sottoscrivo il Manifesto fondativo, ma contestualmente mi impegno a norma dell’art. 2 (“Il ‘Manifesto Fondativo’ dell’organizzazione giovanile del PD, nello spirito della più ampia partecipazione, viene elaborato dal Tavolo Nazionale entro il 28 di settembre e rappresenta la base per la discussione politica nelle Assemblee Fondative Territoriali“) e dell’art. 12 del medesimo Regolamento (”Il ‘Manifesto fondativo’ sarà pubblicato on line su www.partitodemocratico.it i commenti, le osservazioni, le proposte di emendamento al manifesto raccolte via internet, saranno oggetto di discussione delle assemblee fondative“), a presentare profonde proposte di modifica di tale Manifesto, a mio modo di vedere non rappresentativo delle aspettative e degli interessi della generazione dei democratici e delle democratiche.
Questa è la Giovanile che vi propongo nella speranza e nella convinzione che lavorando così, possiamo fare un servizio al Partito Democratico e al Paese.
Wednesday, October 8, 2008
Problemi di stomaco
Paolo Guzzanti (PdL) contro Berlusconi (Leader PdL): "E' amico di Putin, mi fa vomitare".
Fonti: LaRepubblica e il blog di Paolo Guzzanti
Tuesday, October 7, 2008
Primarie Giovani Democratici 2008
Nei prossimi giorni, su questo blog, posteremo e discuteremo le dichiarazioni d'intenti dei tre candidati (in rigoroso ordine alfabetico): Salvatore Bruno, Giulia Innocenzi, Dario Marini e Fausto Raciti.
Friday, October 3, 2008
Un'altra giornata che non si scorda
Thursday, October 2, 2008
E' bene che il canale resti aperto
Tuttavia, pur con tutti i limiti nella gestione pratica e in qualche caso nell’impostazione, le primarie sono un elemento di superiorità democratica che il Pd può vantare sulle formazioni concorrenti. Rappresentano un’apertura ai cittadini elettori, che hanno la possibilità di influire direttamente sulle scelte, il che non accade almeno per ora per esempio nel costituendo Popolo delle libertà. Se poi gli elettori sapranno e vorranno utilizzare questi spazi, eventualmente anche in contrasto con le scelte d’apparato, ancora non si sa. Comunque è bene che il canale resti aperto, perché anche un eventuale insuccesso di partecipazione alle consultazioni interne sarebbe un segnale ineludibile per il gruppo dirigente. Le primarie non bastano a riannodare i legami con il territorio spesso sfilacciati, ma rappresentano comunque uno strumento in più, che deve essere perfezionato, ma per potenziarlo.