Monday, December 7, 2009

Grosseto, dieci milioni di euro al Comune - da Il Tirreno

GROSSETO. «Potremo riprendere i pagamenti ai fornitori e potremo pagare tutte le fatture del 2009». Lo dice con sollievo il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, consapevole di uno scampato pericolo.
Da da ottobre infatti il Comune, nel timore di sforare il patto di stabilità interno, ha chiesto ai suoi fornitori di stringere la cinghia. La conferma dell'arrivo di una boccata d'ossigeno dalla Regione - la disponibilità di spesa di 10 milioni di euro - permette al sindaco di guardare con più ottimismo anche alla possibilità di rispettare il patto di stabilità.
«In questi mesi ci siamo trovati costretti - ricorda Bonifazi - a rallentare la spesa, e dunque i pagamenti dei fornitori, e ad accelerare la riscossione delle entrate: è un meccanismo perverso perché comunque va sempre a colpire le imprese in un momento già difficile per loro».
Il Comune ha una miriade di fornitori, più o meno grandi. Tanto per fare qualche esempio, ci sono aziende come Camst, che rifornisce le mense scolastiche, Coseca, o il canile Leprai. Ma nella chiusura dei rubinetti sono incappate anche le imprese edili che hanno lavorato, per esempio, nella sistemazione delle strade di Barbanella e Gorarella. «Tutte realtà che, a loro volta - ricorda Bonifazi - debbono pagare i propri fornitori e dipendenti».
La stretta, a ottobre, è stata necessaria per evitare di sforare il patto. «Eravamo combattuti - dice il sindaco - tra sforare il patto e rallentare i pagamenti, ma sforare significherebbe avere penalità tali, nel 2010, che ti farebbero rimangiare ciò che hai ottenuto di buono». Il Comune ha scelto, dunque, di provare a rispettare il patto. «È importante - dice Bonifazi - perché se rispetti il patto puoi fare, l'anno successivo, una gestione ordinaria della tua attività. È chiaro, però che deve essere trovato un criterio diverso per tenere sotto controllo la spesa pubblica e il problema è che gli enti locali i virtuosismi li hanno già fatti: noi abbiamo ridotto spese telefoniche ed energetiche, abbiamo il controllo di gestione dell'economato, l'attenzione su tutte le forniture, abbiamo anche congelato i gemellaggi».
Per rispettare il patto di stabilità il Comune deve avere un saldo positivo tra entrate e uscite di 5,6 milioni di euro. L'assessore Borghi aveva detto in consiglio comunale di avere la speranza di potercela fare velocizzando l'incasso di somme che spettano al Comune - come il rimborso, da parte delle cooperative edilizie, dei costi dei terreni di alcune aree peep (1,95 milioni) e degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e dei costi di costruzione (circa 2 milioni). E ora «faccio gli scongiuri - dice il sindaco - perché fino alla verifica finale (il 20 dicembre, ndr) non possiamo sapere se ce l'avremo fatta, ma sono cautamente ottimista».
Particolarmente soddisfatto per la decisione della Regione è il direttore della Cna Renzo Alessandri che parla di «una misura importante che Cna ha a lungo sollecitato ritenendo lo sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione condizione necessaria a ridare ossigeno alle imprese che lavorano con gli enti locali».